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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca San Donato / Corso Regina Margherita

Il giardino urbano sotto la Mole: “la grande bellezza” del signor Michele

Da vent'anni, nel bel mezzo del frastuono del traffico, Michele Lionetti si prende cura di una "zolla di terra incastrata nel cemento"

C’è un angolo di Torino che forse nemmeno gli abitanti più attenti del quartiere Vanchiglia conoscono. In corso Regina Margherita, all'altezza di largo Rosario Berardi, nel bel mezzo del frastuono del traffico, lungo la banchina che separa il corso principale dal controviale, si nasconde un giardino rigoglioso che “regala bellezza alla città": è il signor Michele Lionetti a sostenerlo, nella convinzione che bellezza e natura siano parole con lo stesso significato. E' lui che dal 1996, quindi da vent'anni, si occupa di quella zolla di terra incastrata nel cemento: “Lo faccio per abbellire la città, quindi per la bellezza. Prendersene cura è come crescere un bambino”.

All'appuntamento per visitare il giardino arriva con il sorriso, incurante del caldo e orgoglioso della sua creatura. L'angolo verde è grazioso e curato, il signor Michele, in corso d'opera, ha portato una scala per raggiungere i punti più alti degli alberi, gli attrezzi per lavorare la terra e tre tronchetti di legno per sedersi e godersi l'ombra nel suo chiosco.

Quel segmento di banchina è uno spazio pubblico, curato da un singolo cittadino, che è diventato ancora più pubblico: Michele Lionetti ha cercato di restituire armonia all'ambiente nonostante quelle che definisce come le “boiate urbane”. Lionetti è anche un po’ arrabbiato perché la raccolta firme condotta per chiedere l'installazione di un semplice “toret” in largo Berardi è stata ignorata e perché i lavori di ammodernamento dello slargo che conduce lungo via Vanchiglia, a suo giudizio, “sono stati fatti male e con molto spreco”. La luce sul suo viso torna quando parla del suo nespolo e delle sue viti, delle piante che continuano a crescere nonostante “i dispetti di chi non ama la natura” così come delle recenti grandinate, che hanno gravemente colpito “l'isola verde” di Michele. Il giardino non viene accudito quotidianamente ma “solo quando bisogna fare dei lavori, a qualunque ora del giorno e della notte”. 

La scoperta del giardino di corso Regina Margherita va di pari passo con la forza di spirito del suo curatore. Michele Lionetti è un personaggio esplosivo e cortese, con il suo bastone indica quel che bisogna assolutamente vedere per conoscere il suo angolo verde, non si risparmia per mostrarlo a chi glielo chiede. Lionetti è di origini pugliesi, ha 72 anni ed è arrivato a Torino negli anni '60. Vive con sua moglie nel quartiere Vanchiglia, ha quattro figli e sette nipotini, che a settembre diventeranno otto. Mentre afferma la sua condizione di nonno gli si illuminano gli occhi.

Il signor Michele non ha mai perso il suo accento dialettale: la sua famiglia aveva un'azienda a Cerignola, in provincia di Foggia, ha sempre lavorato la terra e si definisce come “un appassionato del verde”, come testimoniato dalla costruzione del giardino in corso Regina Margherita, che però non vuole diventi “un giardino mangiativo, come lo chiamano qua”. Michele Lionetti, della natura, vuole apprezzare solo la bellezza, grande o piccola che sia.

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