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Cronaca

I 7 giardini storici di Torino, il viaggio è alla ricerca dell'albero più vecchio

I Giardini Reali sono i più antichi, ma conoscete tutti e 7 i parchi più antichi della nostra città?

Il verde a Torino ha radici storiche, oltre che geografiche (qui la spiegazione). Parchi e giardini, soprattutto fuori dalle antiche mura, contraddistinguono da secoli l'aspetto (e la bellezza) della nostra città.

Ma se nel 1560 i torinesi erano 20.000 e oggi quasi 900.000 è ovvio che anche il verde si sia parecchio ridotto per far spazio a palazzi, strade e in tempi recenti anche parcheggi. Alcuni parchi, tuttavia, hanno resistito nel tempo e oggi sono tutelati come giardini storici.

Alberi secolari e viali che hanno visto passare milioni e milioni di torinesi e “forestieri”, persone comuni e personaggi storici come Cavour o Garibaldi, Nietzsche, Napoleone, la Madama Cristina, Vittorio Emanuele II... Ecco quali sono i 7 giardini storici di Torino e alcune curiosità da sapere:

Giardini Reali – viale Primo Maggio

I giardini più antichi di Torino nascono quando Emanuele Filiberto trasferisce la capitale del ducato di Savoia a Torino, inseguito la pace di Cateau Cambresis del 1559. Ma la maggior parte di quello che si vede oggi (e che ha resistito all'abbandono del periodo napoleonico) deriva dall'opera di André Le Notre, architetto del paesaggio al servizio del Re Sole francese, chiamato a Torino a fine Seicento per dare un aspetto nobiliare al giardino dietro Palazzo Reale. Già nel 1840 Giuseppe Pomba decantava la bellezza storica di questo giardino, con un consiglio ai visitatori: “Ciò che in esso havvi di più delizioso è il gran viale accanto alle segreterie”. (Fino a fine 2016 l'ingresso alla parte superiore recentemente riaperta è gratis)

Giardino di Palazzo Cisterna – via Carlo Alberto 16

Il primo nucleo del Giardino dei Principi di Palazzo Cisterna, all'epoca diviso in sei rettangoli, risale al 1673. Dopo una lunga serie di cambi e modifiche nel Settecento, nel 1859 il geometra Giovanni Gibello disegna l'aiuola centrale con la fontana al centro da cui si dipartono piccoli sentieri lungo prati, alberi e aiuole di fiori, con panchine e sedute per rilassarsi nel verde in pieno centro. Recintato e chiuso di notte, dal 2015 ha aperto di giorno al pubblico, si entra da via Carlo Alberto.

Parco della Tesoriera – corso Francia 186/192

La villa e il parco nascono nel 1715, per scelta del duca Amedeo di Savoia II e per intervento di Ayme Ferrero di Borgaro e Signore di Cocconato, tesoriere generale dei redditi del Duca (da cui il nome). Ampio circa 75.000 metri quadrati intorno alla villa, nel grande prato verde alla francese tra i tanti alberi, arbusti e fiori, con specie italiane, americane e orientali, spicca sicuramente “il nonno” o “albero della fortuna”, il platano di 6,5 m vicino all’ingresso lì da oltre 300 anni, forse addirittura proprio dal 1715. È lui, un platano comune o ibrido (Platanus acerifolia), l'albero più vecchio della città: è del resto una specie molto resistente all’inquinamento, la stessa dei giovani (150 anni) platani di corso Vittorio.

Parco Rignon – corso Orbassano 200

Il parco nasce insieme alla Villa, che in origine si chiamava Amoretti perché furono realizzati tra 1735 e 1760 per volere di Giambattista di di Osasio, erede del primo Amoretti, l'abate omonimo. Prima vi era una cascina seicentesca, qui nel primo Novecento il conte Rignon fece attuare importanti lavori di restauro della villa. Pesantemente danneggiati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, parco e villa furono rilevati dal Comune negli anni '70, finché nel 1976 sorse la biblioteca che c'è ancora oggi.

Aiuola Balbo e Giardini Cavour – piazza Cavour

Dopo la fine dell'era napoleonica in città, nel 1834 le autorità avviarono la realizzazione del Giardino dei Ripari, sia per offrire una zona per passeggiare sia per sistemare il punto dove Napoleone aveva fatto abbattere le mura della città. Nel 1874 fu quindi ridotto il giardino dando forma all'aiuola dedicata al politico e scrittore Cesare Balbo. Un anno dopo, nel 1875, vennero creati i contigui Giardini Cavour, ma la statua al suo interno è dedicata al generale Carlo di Robilant.

Giardino Lamarmora – via Rodi

Questo piccolo giardino dietro via Cernaia, ha origine nel 1863, su disegno di Jean-Pierre Barillet-Deschamps, lo stesso che diede la forma definitiva al Parco del Valentino. Anche qui si trovano platani secolari, insieme a tigli, querce e ippocastani. E alla statua del generale Alfonso Ferrero di Lamarmora.

Giardino Sambuy – piazza Carlo Felice

Situato di fronte a Porta Nuova, quasi a simboleggiare l'importanza del verde cittadino a chi arriva alla stazione, fu realizzato anch'esso da Barillet-Deschamps, nel 1860, ed è dedicato a Ernesto Balbo Bertone di Sambuy. Due grandi aiuole, una fontana, ippocastani e faggi secolari sono un accogliente benvenuto ai visitatori della nostra città.

(In alto, unaa foto di fine Ottocento dei Giardini Reali, con la Mole ancora incompleta sullo sfondo)

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