rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Gesù sta arrivando": religione o provocazione? Il mistero resta

Da qualche tempo hanno fatto la loro comparsa in giro per la città numerosissimi cartellini bianchi con su scritto: "Gesù sta arrivando". Impossibile risalire agli autori. Una ricercatrice: "Nessuno ne sa nulla"

Assioma del nuovo millennio: un fenomeno diventa ufficialmente parte della cultura popolare quando arriva su Facebook. E la pagina fan dedicata a “Gesù sta arrivando” conferma che i foglietti sparsi per Torino ormai sono un tormentone. Per i distratti: si tratta di cartellini bianchi, scritti in stampatello e al computer, attaccati dappertutto – ma soprattutto alle fermate degli autobus, e sui mezzi pubblici stessi, creando un (involontario?) effetto ironico – che ci informano con sicurezza: “Gesù sta arrivando”.

Alle prime reazioni sardoniche a voce sull'attendibilità di un Salvatore cha arriva con gli inaffidabili mezzi del Comune, sono seguiti i più permanenti cartellini modificati. Scritti con la stessa grafica, toccano temi di interesse pubblico e privato, eterno e contingente. Da “Gesù sta arrivando - Nascondete i soldi” a “Speriamo sia più puntuale del 18” a “Chiara sta arrivando”. Ma gli slogan più diffusi riguardano il referendum ormai passato, al punto di convincere alcuni che si trattasse di una trovata di pubblicità virale realizzata apposta per l'occasione – fra le aggiunte: “E beve acqua pubblica”, “E vota 4 sì al referendum”, “E non vuole il nucleare”. Il dibattito sul misterioso autore dei biglietti e sull'interpretazione corretta della frase è piuttosto acceso. Oltre alla già citata (e apparentemente errata, considerati gli altri commenti) lettura referendaria, in rete c'è chi avanza ipotesi che coinvolgono genuini entusiasmi presbiteriani, pubblicitari d'avanguardia e generici burloni urbani. Qualcuno ironizza sul nuovo sindaco, come seconda incarnazione del Messia.

L'unica cosa certa è l'origine geografica dei biglietti: Torino. Ne sono apparsi anche in altre città, ed è verosimile ipotizzare che, dopo una prima diffusione dei cartelli originali, si sia generato uno strascico di emulatori e divertiti commentatori. Non è nemmeno chiaro se l'intento sia autenticamente religioso o provocatorio. Persino Mariachiara Giorda, ricercatrice in Storia delle Religioni all'Università di Torino, alla richiesta di un'opinione in merito, cede le armi: “La cosa che stupisce, è che nessuno ne sappia nulla. Ho indagato fra i miei colleghi, ho chiesto a Ermis Segatti, Filoramo: nessuno sa da dove vengano.” Anche se conferma che lo stile è quello dei pentecostali: l'entusiasmo per il ritorno di Gesù Cristo è simile a quello che si ritrova in inviti e annunci che i fedeli di questa confessione spargono per Torino. Il mistero sembra destinato a rimanere tale.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Gesù sta arrivando": religione o provocazione? Il mistero resta

TorinoToday è in caricamento