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Cronaca Centro / Via Roma

Le gallerie di Torino, una storia lunga cinque secoli

I primi cinema, i bar storici, ma anche il primo ospedale della città: le gallerie di Torino sono gli antenati dei moderni centri commerciali

Le gallerie incastonate tra le vie del centro sono un elemento distintivo di Torino e della sua immagine. Insieme ai portici, infatti, esse costituiscono non solo una variante architettonica che consente di passeggiare e fare acquisti al coperto anche in giorni di pioggia (una sorta di antenato dei centri commerciali al chiuso), ma anche un pezzo di storia della nostra città.

Galleria dell'Industria Subalpina

Accesso da piazza Castello e via Cesare Battisti. Questa galleria (comunemente chiamata Galleria Subalpina) è stata inaugurata il 30 settembre 1874, dopo un anno di lavori su progetto di Pietro Carrera. All'interno si trovano uno dei cinema e uno dei bar più antichi della città. Il nome di questa galleria deriva dalla Banca dell'Industria Subalpina, che si assunse gli oneri della costruzione. Tra i film girati in questa galleria ci sono “Quattro mosche di velluto grigio” di Dario Argento, “Un colpo all'italiana” di Peter Collinson e “La donna della domenica” di Luigi Comencini.

Galleria Umberto I

Accesso da via della Basilica e piazza della Repubblica. Anche se è stata inaugurata nel 1890, ha una storia di oltre 500 anni. Qui infatti nel 1480 sorgeva il Palazzo dei Cavalieri, mentre dal 1575 fu la sede del primo ospedale della città, il nosocomio fatto costruire dall'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, finché l'ospedale Mauriziano fu trasferito nella zona dove si trova ancora oggi. La galleria attuale, che ancora ospita la Farmacia Mauriziana che ha sede qui dal 1575, nasce nel 1888, quando la Ditta Bancaria Fratelli Marsaglia affidò all'ingegnere Rivetti la ristrutturazione dell'edificio, compresa la galleria commerciale inaugurata nel 1890 e intitolata al re di allora Umberto I. Qui sono state girate delle scene del documentario del 1973 “Trevico-Torino, viaggio nel Fiat Nam” di Ettore Scola e di “Così ridevano”, film di Gianni Amelio del 1998.

Galleria San Federico

Accesso da via Roma, via Bertola e via Santa Teresa. Inaugurata nel 1933 dopo un anno dalla sua costruzione, è il frutto dei lavori di ristrutturazione di via Roma attuati tra 1931 e 1937, che coinvolsero anche l'isolato di San Federico: tra via Santa Teresa e via Roma esisteva la Galleria Natta (poi Geisser), che dagli anni '70 dell'Ottocento collegava via Roma e via Santa Teresa con una galleria a L; i lavori di ristrutturazione collegarono anche via Bertola, dando vita all'impianto a T che conserva ancora oggi, grazie al progetto dell'architetto Federico Canova e dell'ingegnere Vittorio Bonadè. Qui si trova uno dei cinema più antichi di Torino, e la galleria ha ospitato per molti anni la sede della Juventus.

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