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Cronaca

Beccato coi gadget taroccati alla festa degli alpini: non si presenta alla messa in prova, condannato

Torinese in trasferta

Tenace e ostinato di sicuro. Forse però anche un tantino troppo sfrontato, visto che si è fatto "beccare" dalla Guardia di Finanza ben due volte nel breve arco di nove ore, finendo col vedersi sequestrata tutta la mercanzia che voleva vendere. Protagonista della vicenda un torinese di 33 anni che il 13 maggio del 2017, nel giorno in cui a Treviso si celebrava l'adunata nazionale degli Alpini, si era messo con il suo banchetto a vendere gadget ricordo. Neanche a dirlo tutti contraffatti. Stamattina, giovedì 20 giugno 2019, l'uomo è stato condannato a 20 giorni di reclusione e 400 euro di multa. Per evitare la galera il suo difensore, l'avvocato Salvatore Cianciafara, dovrà presentare appello perché la sentenza è immediatamente esecutiva, dato che per questi fatti il torinese aveva chiesto l'affidamento in prova ma non si è presentato all'udienza che doveva fissare l'attività che avrebbe dovuto svolgere e il numero di ore.

A pizzicarlo con il suo mercatino "tarocco" erano stati i militari del Gruppo Operativo della Guardia di Finanza di Treviso impegnati proprio in attività di contrasto della contraffazione mentre la città si vestiva a festa per l'adunata delle penne nere. Una prima denuncia gli era stata verbalizzata alle nove del mattino del 13 maggio proprio quando  l'uomo stava preparando il suo banchetto in viale Monfenera. Gli erano stati subito sequestrati sette stemmi degli Alpini con calamita e 38 maglietta commemorative. Dei falsi ben fatti, che sarebbero passati per articoli originali ad un occhio non particolarmente esperto. Lui, malgrado l'intervento delle Fiamme Gialle, non si era comunque perso d'animo, spostandosi poco lontano, in Borgo Cavour, rimettendo in bella mostra sopra ad un tavolino  29 medagliette celebrative. Ma ha avuto la sfortuna di finire nuovamente nella rete dei controlli.
 

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