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Cronaca Aurora / Corso Brescia

Vent'anni di abbandono. Nell'area Ponte Mosca il degrado è l'unico padrone

I locali di proprietà della Provincia di Torino attendono da tempo immemore una riqualificazione. Nel dimenticatoio sono finiti tutti i progetti così come gli esposti e le raccolte firme dei residenti del quartiere Aurora

Vent'anni di abbandono, promesse e speranze. E' dall'inizio degli anni '90 che l’area ponte Mosca aspetta aria di novità. Ma la riqualificazione dell’isolato compreso tra i corsi Brescia e Giulio Cesare, lungo Dora Firenze e via Aosta è ancora oggi un grosso punto interrogativo. Prima di tutto per la città di Torino e poi per il quartiere Borgo Aurora.

I residenti le hanno davvero provate tutte in questi anni per far sentire la loro voce. Ma petizioni, proteste ed esposti alla procura della Repubblica non hanno portato ad alcun risultato. Così come nel dimenticatoio sono finiti i tanti progetti delle amministrazioni che si sono succedute nel corso del tempo. A cominciare dal 1990 quando gli immobili vennero destinati ad uso scolastico come sedi per l’Itc "Aldo Moro" e il liceo scientifico "Leonardo Da Vinci". L'illusione però duro un anno. Nel 1991, infatti, lo stesso edificio fu demolito a causa di dissesti strutturali. La stessa sorte che toccò sei anni dopo il progetto per realizzare nell'area Ponte Mosca la nuova sede del Provveditorato agli Studi di Torino e la nuova sede per gli uffici della Provincia.

Fallito anche il piano di recupero del 2009 per la nuova sede della scuola Europea. Un plesso scolastico in grado di contenere medie inferiori e un liceo e che per sbocciare necessitava dell’apporto monetario di operatori privati. Proprio la mancanza di fondi impedì l’avvio del cantiere.

Le novità più grosse sono state quelle del biennio 2010-2011 quando si è cominciato a parlare di centro direzionale. La Provincia e il Comune di Torino, a corto di denaro, hanno valutato la possibilità di vendere l’area ad un gruppo di privati. L'ultima mossa, di quella che sembra essere una lunga partita a scacchi, è arrivata per mano della circoscrizione Sette attraverso la richiesta del 10% della superficie dell’area ponte Mosca per attività da destinare alle fasce deboli. Nulla di fatto però. E così ancora oggi è possibile vedere qualche disperato che accede ai locali abbandonati scavalcando le transenne e forzando le finestre e le porte di quell'edificio che continua a far gridare allo scandalo tutto il quartiere.

Nell'area Ponte Mosca il degrado è l'unico padrone / foto Versienti

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