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Cronaca Falchera / Strada Comunale del Molino del Villaretto

Arriva l’estate e al Villaretto tornano i furti di mais: dito puntato sui rom

Dopo i furti nelle aziende e nei cantieri della Barca il problema si è spostato al Villaretto dove dai campi di granoturco sono sparite diverse tonnellate di mais. Per i residenti i colpevoli sarebbero i vicini nomadi dei campi abusivi

Dai furti negli esercizi commerciali a quelli nei campi di granoturco. Nel quartiere Villaretto le razzie continuano ad essere all’ordine del giorno con buona pace dei titolari delle aziende agricole che ormai non sanno più a che santo appellarsi per tenere lontani i ladri. Per capire quale sia la portata del danno basti pensare che soltanto negli ultimi mesi sono sparite dai campi ben settanta tonnellate di mais.

Assedi che da dieci anni a questa parte si verificano puntualmente nei mesi di giugno, luglio e agosto. Un danno non da poco considerando l’uso che i coltivatori fanno del mais. Una parte consistente viene utilizzata per sfamare gli animali, in particolare i bovini. I coltivatori, infatti, trebbiano il mais quando è maturo prima di farlo seccare e darlo in pasto al bestiame. Quel che resta del raccolto viene invece venduto a chi ne fa richiesta.

Sulla graticola – tanto per cambiare – sono finiti ancora una volta i rom dei vicini campi nomadi abusivi di via Germagnano e lungo Stura Lazio. Sarebbero loro, secondo le vittime, i principali indiziati dei numerosi colpi estivi. "Quella gente ci vuole mandare in malora – racconta Piero che di campi di granoturco ne ha ben sette -. Più di una volta li ho visti girare attorno alle mie piantagioni ma non posso sempre essere presente giorno e notte per cacciarli via".

Gli ultimi furti in ordine di tempo si sono registrati in strada Molino del Villaretto, strada Antioca e strada del Villaretto. Tutti rigorosamente nelle ore del pomeriggio e della sera. Come dimostrano le piante danneggiate visibili anche dal bordo della strada. "Come se non bastasse queste persone passano con i loro camioncini davanti alle nostre proprietà e ci deridono – continua Piero -. Più di una volta ho trovato escrementi umani a fianco delle mie piante. Motivo più che sufficiente per presentare una nuova denuncia nella speranza che qualcuno si decida finalmente ad intervenire per salvaguardare il mio lavoro e quello dei miei colleghi".

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