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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Regio Parco / Piazza Sofia

A Regio Parco scoppia l'allarme per i furti d'acqua. Polemica tra i residenti

A denunciare gli irregolari sono stati i commercianti e i cittadini della zona che hanno anche fotografato le cisterne colme d'acqua

Dal rame si è passati a rubare i tombini in ghisa. E ora anche l’acqua. E’ questa l’incredibile storia che arriva dalla periferia nord. Le persone in questione si allacciano abusivamente alla rete idrica pubblica e portano via l’acqua con l’aiuto di alcune grosse cisterne, come se nulla fosse. Persino di giorno, alla luce del sole.

Un collegamento illegale, creato per fini fraudolenti, che per fortuna non ha causato problemi di approvvigionamento ai residenti e ai commercianti del quartiere Regio Parco. La segnalazione in questione, infatti, arriva proprio da piazza Sofia e da corso Taranto. A denunciare i presunti abusivi sono alcuni esercenti che hanno visto con i propri occhi alcune autobotti portare via delle vasche piene zeppe d’acqua.

Ma come avviene il furto? I furbetti in questione riescono attraverso alcune chiavi ad aprire i tombini e ad attaccarsi ai pozzetti mediante un allaccio totalmente abusivo. Così facendo in pochi minuti si riforniscono indebitamente prelevando l’acqua pubblica dall’acquedotto municipale della città di Torino. Una volta conclusa l’operazione rimettono a posto con cura il tombino e ripartono verso altri lidi. “Due mesi fa ho chiamato le forze dell’ordine per segnalare il caso – spiega un residente di via Salgari -. Uno dei tubi all’altezza di piazza Sofia era stato rotto. Forzato malamente. Sono dovuti intervenire gli operai per riparare il guasto e riportare la situazione alla normalità”.

Il problema degli allacci irregolari verrà denunciato anche da Michelangelo Gulli, il presidente dell’associazione commercianti “Una finestra su Regio Parco”. “Ci sono persino aziende che si allacciano abusivamente per rubare l’acqua – lamenta Gulli -. Noi, però, abbiamo delle foto e speriamo che qualcuno si interessi a questa vicenda”. E a seguire il caso nei prossimi giorni ci penserà proprio la Smat. “Faremo ulteriori controlli per approfondire la questione – precisano dalla società delle acque -. Al momento, infatti, non possiamo dare grosse informazioni”.

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