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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Nichelino

I ladri trasfertisti e la refurtiva che scompare e poi riappare: tre arrestati

Partivano da Nichelino e Asti verso la Liguria

In relazione ad alcuni furti commessi nelle regioni Liguria, Piemonte e Lombardia, i militari del Nucleo Investigativo di Genova, con il supporto dei Carabinieri di Moncalieri e Asti, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare in regime di detenzione domiciliare emessa dal Gip del locale Tribunale nei confronti di tre uomini "autori di numerosi furti aggravati in concorso, attuati con modalità ingannevoli". Secondo quanto riscontrato, in pratica, i malviventi entravano due volte nelle case delle vittime: prima con la tecnica del "falso idraulico" poi i complici fingendosi operatori delle forze di polizia. Le ordinanze sono state emesse a seguito dello sviluppo di attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo ligure, che già aveva riguardato i tre uomini quali autori di furti in diverse regioni del nord-ovest italiano. I carabinieri hanno recuperato, nel corso dell’indagine, refurtiva per un valore complessivo di circa 300.000 euro.

Le indagini nelle province liguri

L’approfondimento investigativo su ulteriori reati perpetrati in danno di persone anziane, consumati sul territorio genovese e sulle altre provincie liguri, avvenuto anche attraverso l’analisi dei vari modus operandi posti in essere dai malfattori, ha fatto emergere elementi ed indizi di reità nei confronti degli arrestati in relazione ad altri furti commessi nelle regioni Liguria, Piemonte e Lombardia: "Il sodalizio criminale, composto principalmente dai tre arrestati di origine ROM-Sinti con un’età compresa tra i 60 ed i 30 anni, tutti pluricensiti penalmente – già sottoposti al regime della detenzione domiciliare ad Asti e Nichelino - erano soliti partire dalle zone d’origine per raggiungere le vicine province liguri dove consumare furti ‘in serie’ a danno di malcapitati ed ignari anziani o pensionati con modalità delinquenziali astute e ormai consolidate".

Due volte nelle case delle vittime

Secondo quanto accertato dai carabinieri, gli arrestati, dopo essersi introdotti nelle abitazioni delle persone anziane con la tecnica del "falso idraulico" simulando nella maggior parte dei casi un controllo al sistema di riscaldamento domestico, si appropriavano di piccoli oggetti per poi subito dopo cederli ai complici, i quali, a poca distanza dal furto, si presentavano alla porta fingendosi operatori delle forze di polizia, esibendo ai malcapitati gli oggetti poco prima trafugati e informandoli così del furto subìto. Le ignare vittime, colte di sorpresa, nel tentativo di verificare ulteriori ammanchi fornivano nella circostanza preziose indicazioni ai ladri sulla collocazione dei gioielli/monili che custodivano in casa, che venivano abilmente trafugati, approfittando subdolamente dello stato di ansia e distrazione indotto nelle vittime.

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