rotate-mobile
Cronaca

Frejus vietato, Monte Bianco chiuso dalla prossima settimana: i tir "invadono" la Torino-Aosta e la statale 26

Colloquio telefonico fra il governatore Cirio e Rini (Traforo Monte Bianco)

La frana nel comune francese di Freney, poco distante da Bardonecchia e dall'alta Val Susa, ha portato alla chiusura del tunnel del Frejus ai mezzi pesanti, oltre che della linea ferroviaria.

E, come se non bastasse - anche se potrebbero slittare di qualche tempo proprio per la frana stessa - dalla prossima settimana dovrebbe scattare la chiusura del Traforo del Monte Bianco.

Insomma, una situazione di assoluto disagio per chi, quotidianamente, per lavoro, deve e dovrà percorrere queste strade. 

Stamane, martedì 29 agosto 2023, il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha avuto un colloquio telefonico con Emily Rini, la presidente della Società italiana per il Traforo del Monte Bianco.

Al centro del confronto anche le ricadute attese in Piemonte alla luce della chiusura del tunnel del Frejus ai mezzi pesanti, oltre che della linea ferroviaria. 

"Le notizie odierne, che prospettano l’allungamento dei tempi di ripristino della frana in Francia, e quindi della completa riapertura del Frejus, meritano particolare attenzione alla luce della prevista chiusura del tunnel del Monte Bianco. Per questo ho avuto un confronto con la presidente Rini: la frana in Francia e le ricadute sulla circolazione in Piemonte confermano ciò che il Piemonte sostiene da tempo, ovvero la necessità, non più rinviabile, di realizzare la seconda canna del Monte Bianco. Della questione si sta occupando anche il ministro Tajani che porrà il tema alla sua omologa francese in occasione di un incontro già previsto giovedì a Toledo", spiega Cirio con Rini che aggiunge come sia in atto un monitoraggio "della situazione insieme alla parte francese per trovare una soluzione, alla luce degli ultimi eventi. Quello che è accaduto in questi giorni dimostra la fragilità del sistema degli attraversamenti transfrontalieri e l’urgente necessità di trovare soluzioni condivise".

Nel frattempo è caos sulla Torino-Aosta e sulla statale 26

Nel frattempo, visto il Frejus vietato ai mezzi pesanti, i tir ora vengono deviati sull'autostrada "A5", la Torino-Aosta, per poi proseguire verso il Monte Bianco. 

Stamane, però, la Protezione Civile della Valle d'Aosta ha diramato un allarme per intasamento dell'autostrada stessa. Ativa, che gestisce la tratta, ha iniziato a fare "filtro" a Ivrea, facendo uscire diversi tir proprio a Ivrea per poi riprendere l'autostrada a Quincinetto e proseguire per il "Bianco".

Forti i disagi sulla statale 26. Disagi che aumenteranno, ancor più, dalla prossima settimana. L'alternativa, per i tir, sarebbe passare da Ventimiglia, ma nessun autotrasportatore sta optando per questa soluzione perchè aumenterebbe le tempistiche di guida.

L'Uncem organizza un incontro a Moncenisio sullo stato di emergenza 

"Passaggi a nord-ovest: stato di emergenza dei collegamenti e dei valichi ferroviari e stradali". Questo il titolo dell'incontro pubblico organizzato dall'Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) per questo sabato, 2 settembre 2023, alle 16, nella Sala Ecomuseo a Moncenisio.

"La chiusura per lavori del Tunnel Monte Bianco, il prolungamento dei lavori al Tenda, la mancanza di una rete viaria efficace verso i valichi alpini, il blocco del Gottardo e il contingentamento dei mezzi pesanti al Brennero in Austria, sposteranno grande traffico in Val di Susa. Ma il territorio chiede certezze di numeri, garanzie, e non sta certo a guardare. L’autostrada A32, perennemente interessata da lavori, on aiuta la sicurezza dei viaggiatori, gli spostamenti dei residenti, il turismo. Il Piemonte ha bisogno di moderne infrastrutture per “passaggi a nord-ovest” più intelligenti e smart. Anche il Terzo Valico, tra Sempione, Genova e Milano, non deve escludere il nodo Torinese, che va, ma non solo, verso Lione attraverso Susa, poi Moncenisio e Monginevro. E va verso Nizza attraverso le Alpi Marittime. Senza reti, l’isolamento è un forte rischio che non vogliamo correre. Le montagne sono vettori di unione, con la Francia in primis, ma affinché le Alpi siano cerniera e non barriera, servono infrastrutture, investimenti, che
tengano ben presenti i paesi attraversati, le persone che ci vivono, l’economia locale. Flussi e piattaforme da costruire e rigenerare. Includendo sempre le comunità delle Alpi", sottolineano Roberto Colombero, presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, presidente nazionale Uncem.

Oltre a Bussone e Colombero, al dibatto interverranno Mauro Carena, sindaco di Moncenisio e presidente dell’Unione montana Alta Val di Susa; i sindaci e i presidenti delle Unioni montane; Franco Revelli, presidente di Aci Cuneo; Germana Avena, sindaco di Roccavione e presidente dell’Unione Montana Alpi Marittime.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Frejus vietato, Monte Bianco chiuso dalla prossima settimana: i tir "invadono" la Torino-Aosta e la statale 26

TorinoToday è in caricamento