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Cronaca Corso Casale

Centrale idroelettrica, dubbi sulla possibilità di ottenere fondi europei

Lubatti: "Il progetto è di vecchia data, dunque si farà". Trombotto: "Innanzitutto migliorare la navigazione a monte e poi verificare la possibilità di avere gli aiuti dall'UE"

Non si cancellano i dubbi riguardo al progetto della centrale idroelettrica nel salotto di Torino. L'impianto, voluto dal Comune, dovrebbe sorgere in prossimità della Traversa Michelotti - davanti alla Gran Madre - e produrrebbe 5,8 gigawattora di energia pulita per la città, oltre a - tramite interventi accessori - rendere navigabile il fiume a valle, fino al ponte di Sassi. Il 20 novembre, le ditte che si sono aggiudicate l'appalto - La centrale idroelettrica rischia di cambiare volto a Torino
Camuna Spa di Brescia e Ar.go Lavori di Ravenna - firmeranno l'accordo per la concessione e avranno un anno di tempo per presentare il progetto definitivo dei lavori. Il cantiere poi potrà prendere il via e si prevede che la sua durata sia di un paio di anni. Ma le polemiche non si placano su vari fronti: il volto della città potrebbe essere sfregiato da un'opera che, dal punto di vista estetico, un impatto anche minimo lo avrebbe e poi resta la questione economica. Oltre a rischiare lo scempio architettonico, è necessario fare anche due conti. E' vero che la realizzazione dell'opera sarebbe a carico delle ditte appaltatrici ma resterebbero comunque le spese di manutenzione, sulle spalle del Comune e di GTT, responsabile dei trasporti fluviali.

Claudio Lubatti, assessore alla Viabilità e Trasporti di Torino, resta però fermo sulle sue posizioni e sottolinea la possibilità di ottenere un aiuto tramite i fondi europei per la navigabilità sui fiumi: "Questo è un progetto di vecchia data e la Città intende perseguirlo - ha ribadito - . I tecnici sono stati interpellati e io personalmente sono già in contatto con alcuni parlamentari europei per eventuali aiuti da parte dell'UE. Il Comune quindi proseguirà con lo studio per il bando: sarebbe assurdo non farsi trovare pronti qualora avessimo gli aiuti dall'Europa a disposizione". 

La costruzione della centrale idroelettrica e delle opere accessorie - la conca di navigazione che permetterebbe il viaggio dei battelli Valentino e Valentina fino a Sassi e lo scivolo per le canoe sulla sponda sinistra del Po - non dovrebbero però avere la priorità su una delle idee di base cioè quella di migliorare le attrattive turistiche di Torino. Questo continua ad essere il parere di Maurizio Trombotto (Sel), presidente della Commissione Ambiente del Comune: "Io non sono contrario al progetto di estensione della navigabilità in sè - ha dichiarato - ma sarebbe opportuno prima di tutto migliorare quella nel tratto verso Moncalieri rendendo di nuovo attivi alcuni attracchi già esistenti e mai utilizzati. Inoltre bisognerebbe avere informazioni più precise riguardo a questi possibili fondi europei, magari programmando un'audizione con uno dei parlamentari in contatto con l'assessore Lubatti".  All'inizio di dicembre si svolgerà un sopralluogo lungo il fiume, in battello, proprio sul percorso del Po verso il castello di Moncalieri. La speranza è quella che il miglioramento di navigazione su questo tratto possa avere la precedenza su qualunque altro progetto.

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