"L'ho colpito per difendere mia madre dalle sue continue violenze, lui mi ha accoltellato"
La testimonianza del figlio aggredito
"Non ce la facciamo più. Speriamo che lui non torni più a casa". A parlare è il 35enne italiano che è stato accoltellato dal padre 66enne in una delle palazzine pubbliche del quartiere Villaggio Dora di Collegno lunedì 3 agosto 2020. Ha scelto TorinoToday per raccontare la propria storia e quella di sua madre, coetanea dell'ex marito e vittima delle violenze dell'uomo che era sempre ubriaco.
"Mio padre - racconta - è uscito dal carcere lunedì 27 luglio ed è venuto a casa da noi nonostante non avesse alcun titolo a starci, perché non è residente qui. Ci ha imposto la sua scelta con la forza e ha cominciato, dal primo giorno, a insultare continuamente mia madre. Da quando ha messo piede qui fino allo scorso lunedì non ha mai smesso di bere e la situazione è sempre stata molto difficile".
Che cosa è accaduto lunedì 3? "Lui ha aggredito violentemente mia madre. L'ha sbattuta contro una cassapanca provocandole una lesione a una vertebra che è stata giudicata guaribile in 30 giorni dai medici dell'ospedale Martini di Torino, dove è stata trasportata dopo l'accaduto. Ha cercato di strangolarla fino a non farla quasi più respirare e, nella foga, ha rotto una latta di vernice bianca da parati cosicché ci siamo tutti completamente imbrattati. A difesa di mia madre sono intervenuto io, perché altrimenti l'avrebbe uccisa, e l'ho colpito in faccia. A quel punto lui ha tirato fuori un coltello che aveva in tasca e ha iniziato a colpirmi senza però mai riuscire ad affondare i fendenti, altrimenti sarei morto. Ci ha provato 17 volte. Poi sono riuscito a metterlo fuori di casa e sono arrivati i carabinieri".
Adesso lui è nuovamente in carcere con l'accusa di lesioni aggravate. "E speriamo che non torni più perché vogliamo vivere la nostra vita tranquilli - conclude il figlio -. Siamo stanchi delle sue violenze e dei suoi atteggiamenti. Però abbiamo anche paura. Speriamo che qualcuno riesca a tenerlo lontano da noi. Per mia madre è stato un caso di codice rosso, da troppo tempo deve sopportarlo".