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Cronaca

Fiat: respinti i ricorsi Fiom. No a delegati nella società del gruppo

Il giudice del lavoro ha respinto 21 ricorsi della Fiom che chiedeva di nominare i rappresentanti sindacali in 15 società Fiat e Industrial. "Accogliere la richiesta della Fiom significa riscrivere l'articolo 19"

Sono stati respinti i 21 ricordi della Fiom dal giudice del lavoro del Tribunale di Torino, Fabrizio Aprile. La richiesta del sindacato di nominare i rappresentanti sindacali in 15 società Fiat e Industrial non è dunque stata accettata.

Accogliere la richiesta della Fiom - spiega - significa riscrivere l'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori ma ciò non è consentito al giudice che è soggetto alla legge e deve assicurarne l'applicazione. Inoltre ribadisce che la norma non incontra alcun sospetto di incostituzionalità.

Il problema riguarda una diversa interpretazione dell'articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori sul diritto di nominare i rappresentanti sindacali in fabbrica: secondo la Fiat possono farlo soltanto i sindacati che hanno firmato il contratto specifico di primo livello del 13 dicembre 2011, per la Fiom non si può obbligare i sindacati a firmare gli accordi perché questo limiterebbe la libertà sindacale.

Finora i giudici si sono pronunciati in modo diverso: hanno dato ragione alla Fiom a Torino sulla Fip di Pomigliano, alla Magneti Marelli di Bologna e di Napoli, mentre la Fiat ha vinto alla Cnh di Lecce, alla Sirio di Milano e oggi nelle società di Torino In tutto sono 61 i ricorsi presentati dalla Fiom, quindi si attendono altre prime sentenze. Nel diritto del lavoro i gradi di giudizio sono quattro dal momento che i primi sono tutti giudizi d'urgenza. A fine maggio è attesa una causa depositata sempre dalla Fiom, che si discuterà presso il Tribunale di Roma, contro le discriminazione che i metalmeccanici Cgil denunciano di avere subito nelle assunzioni alla Fip di Pomigliano.

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