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Cronaca

Fassino alla festa di fine Ramadan al parco Dora e scoppia la polemica

Per la prima volta il sindaco Piero Fassino partecipa alla festa di fine Ramadan, scatenando le polemiche. Molte le accuse avanzate dall'opposizione sulla mera raccolta voti da parte di una comunità sempre più ampia.

Quello che fu il teatro - una settimana fa - del popolo della musica elettronica, oggi è stato invaso da migliaia di fedeli musulmani, in festa per la chiusura del Ramadam. Il parco Dora si è trasformato in una moschea a cielo aperto, testimone di una comunità islamica che a Torino sta mettendo sempre più radici: ventimila le persone che si sono date appuntamento alle 8 per dare inizio ai festeggiamenti. L’Eid el-Fitr, in arabo "la festa della rottura del digiuno", che sancisce la fine del Mese Sacro del Ramadan, è con l’Eid el Adha la ricorrenza più importante del calendario islamico. Stiamo parlando di una comunità ampia che mai come oggi, è riuscita ad avere un peso anche nella politica.

Sarà forse per questo che, per la prima volta, il sindaco Piero Fassino ha preso parte alla cerimonia, scatenando fior fior di polemiche: "Lavoriamo ogni giorno per far sentire torinesi tutti quelli che vivono qui". Parole forti, che hanno fatto drizzare i capelli all'opposizione. "E' andato a raccogliere voti - attacca Maurizio Marrone, capogruppo di Fratelli d'Italia -. Non una parola sulla segregazione delle donne, allontanate dal quadrante del Parco Dora che ospita la preghiera strettamente riservata agli uomini, nessuna parola sulla raccolta di migliaia di euro di donazioni senza la minima trasparenza".

Viste le polemiche la città sembra lungi dal sfatare il mito di una impossibile convivenza pacifica tra varie religioni, anche se Torino resta una delle città più multietiniche del Paese. A storcere il naso sulla presenza di Fassino alla festa del Ramadan, anche la Lega Nord: "Il sindaco è assente nelle periferie dal 2011 - afferma Fabrizio Ricca, capogruppo leghista - ma è presente ovunque ci sia da farsi scattare una foto. Niente contro la chiusura del Ramadan ma dopo la presenza al Pride è sempre più chiaro quali sono le sue priorità e tra queste non ci sono i torinesi".

Eppure gli obiettivi della Giunta sono nobili e vanno riconsciuti: "Costruiamo insieme ogni giorno - afferma Fassino un mondo libero da violenza, fanatismo, intolleranza, perché ogni persona sia riconosciuta nella sua identità e possa viverla nel rispetto, nella libertà e nell'uguaglianza dei diritti e dei doveri".

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