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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Il 38% dei piemontesi è affetto da almeno una malattia cronica

Il farmaco equivalente è strumento fondamentale per la tutela della salute pubblica e la razionalizzazione della spesa dei pazienti e del servizio sanitario

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Secondo gli ultimi dati ISTAT disponibili, il 19,4% della popolazione piemontese è affetto da almeno due malattie croniche, il 38,9% ne ha almeno una e la quota di over 65 è passata dal 21,3% del 1993 al 24,4 del 2013. La spesa farmaceutica pesa sulle casse della Regione per circa 1 miliardo e 200 milioni l’anno (dati Regione Piemonte) e 63 milioni di euro è il costo sostenuto nel 2014 dai piemontesi per coprire la differenza tra il farmaco equivalente e quello di marca, senza vantaggi in termini di sicurezza ed efficacia.

In questo scenario e in una Regione interessata ad un piano di rientro, in che modo la sanità regionale può garantire ai cittadini le cure più appropriate tenendo presente la necessità di ottimizzare i costi? Quale il ruolo dei farmaci equivalenti in questa sfida e come si colloca la Regione Piemonte rispetto a questa tipologia di farmaci?

A questa e a molte altre domande ha risposto il convegno “I FARMACI EQUIVALENTI TRA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA E RAZIONALIZZAZIONE DELLA SPESA SANITARIA IN PIEMONTE” promosso da Mylan, una delle più importanti aziende produttrici di farmaci equivalenti e specialistici su scala globale, in collaborazione con il magazine specialistico AboutPharma, con il patrocinio di AssoGenerici.

I lavori del convegno ai quali hanno partecipato esperti regionali e nazionali tra medici, farmacisti, farmacoeconomisti, istituzioni locali, hanno messo in evidenza l’importanza del farmaco equivalente per coniugare appropriatezza delle cure e sostenibilità della spesa, soprattutto in relazione alle fasce più deboli della popolazione, cioè anziani interessati da più di una patologia cronica e con ridotte capacità di spesa. Il Piemonte è una regione nel quale l’utilizzo dei farmaci equivalenti è più diffuso che altrove ed infatti considerando il totale dei farmaci dispensati durante il 2014, è fra le prime dieci regioni sia in termini di confezioni di equivalenti dispensate (29,5%), sia in termini di spesa (19,9%), ben al di sopra della media Italiana (25,4% in termini di confezioni; 16,5% in termini di spesa). (dati Assogenerici).

Nei primi nove mesi del 2014 in Italia la spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata) è stata pari a 19,9 miliardi di euro di cui il 75,6% è stato rimborsato dal SSN (Rapporto Osmed Gen-Set 2014).

In Piemonte nel corso del 2014 il consumo di farmaci equivalenti è cresciuto del 7%, con un conseguente calo della spesa del -2,6% (Centro Studi Assogenerici su dati Ims Health).

“L’incontro realizzato oggi a Torino si è rivelato prezioso per mettere intorno al tavolo esperti nazionali e locali che hanno offerto un contributo importante per individuare soluzioni alle sfide che attendono il sistema sanitario piemontese. Tutti i relatori hanno convenuto sul fatto che i farmaci equivalenti siano uno strumento imprescindibile per garantire, il diritto alla salute per tutti i cittadini, e la sostenibilità economica del sistema sanitario regionale, grazie al risparmio di risorse che possono essere investite per l’impiego in farmaci innovativi  - ha affermato Cinzia Falasco Volpin, Amministratore delegato di Mylan Italia –  Mylan continuerà a promuovere in maniera convinta incontri come questo per favorire a tutti i livelli la conoscenza dei contenuti di qualità e sicurezza legati ai farmaci equivalenti e la costruzione di partnership con medici, farmacisti, istituzioni, associazioni di pazienti, finalizzate a promuovere in tutta Italia una corretta informazione sul farmaco equivalente che purtroppo è ancora poco diffuso in Piemonte e in Italia rispetto ad altri Paesi europei”

“La Regione Piemonte ha sempre operato in questi ultimi anni al fine di promuovere l’utilizzo dei farmaci equivalenti. Visto il piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria che interessa la regione, nei programmi operativi 2013-2015 abbiamo chiesto alle ASO – Aziende sanitarie ospedaliere una serie di azioni per ottenere risparmi in termini di spesa. Tra queste vi sono indicazioni e obiettivi precisi per ottimizzare risorse attraverso l’utilizzo dei farmaci equivalenti (soprattutto in determinate categorie come i farmaci per l’ipertensione, il colesterolo, gli antidepressivi, gli inibitori di pompa) – ha affermato Lorenza Ferraro Responsabile SoSD appropriatezza Prescrittiva, Dipartimento Farmaceutico ASL TO2 -  Gli obiettivi sono stati dati a cascata a tutti gli operatori del servizio sanitario partendo dai direttori delle aziende, con un monitoraggio trimestrale dei dati e infatti nel tempo la quota dei farmaci a brevetto scaduto è aumentata, anche se sussistono importanti margini di miglioramento. Intendiamo quindi continuare a sfruttare al massimo le opportunità offerte al sistema sanitario sia dai farmaci equivalenti che dai biosimilari. In questo senso, sappiamo di dover chiedere uno sforzo ulteriore al medico che deve scegliere non solo la terapia migliore ma anche quella meno costosa, per garantire cure efficaci a tutti e risparmio di risorse da indirizzare verso terapie innovative.  Evitare sprechi è una necessità imprescindibile e va colta insieme coinvolgendo le istituzioni, i medici, i farmacisti e i cittadini.”

La regione Piemonte è fra le prime dieci sia in termini di confezioni dispensate, sia in termini di spesa  ben al di sopra della media Italiana. “Ci sono però ancora ampi margini di miglioramento“, afferma Alberto Giraudi Vicepresidente di Assogenerici, “soprattutto in questa fase difficile per la sanità piemontese. Basti pensare che nel periodo Gennaio-Dicembre 2014, i piemontesi hanno speso ben 63 milioni di euro per coprire la differenza tra il farmaco generico e quello di marca, una spesa non giustificata, perché i farmaci equivalenti forniscono ampie garanzie in termini di qualità e sicurezza e sono uno strumento importante per ottimizzare la spesa farmaceutica”.  “In Piemonte” conclude Giraudi, “nel corso del 2014 il consumo di farmaci equivalenti è cresciuto del 7%, con un susseguente calo della spesa del -2,6% (Centro Studi Assogenerici su dati Ims Health). Il contributo dei farmaci equivalenti alla razionalizzazione della spesa pubblica e di quella dei cittadini è ancora strategico per questa regione”.

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