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Cronaca Aurora

Capi di abbigliamento finta seta made in Italy: sequestro da oltre cinque milioni

Scoperta anche una vendita di specie protette

La guardia di finanza di Torino ha sequestrato, a metà maggio 2021, oltre 400mila capi d’abbigliamento confezionati con materiale sintetico e realizzati in Cina ma etichettati come prodotti mediante l’utilizzo di filati di pregio e realizzati in Italia. Il valore della merce ammonta a oltre cinque milioni. Tre imprenditori cinesi sono stati denunciati per i reati di frode in commercio, contraffazione marchi e ricettazione.

L’operazione, condotta dai finanzieri del gruppo pronto impiego, è stata avviata nelle scorse settimane quando i baschi verdi, insospettiti dai prezzi troppo convenienti praticati su alcuni articoli di maglieria presentati come di alta qualità, in vendita in un negozio del capoluogo piemontese, hanno intrapreso accertamenti, supportati anche dalle analisi scientifiche effettuate dal laboratorio chimico del Cnr di Biella. Gli esiti hanno confermato i sospetti: non si trattava di tessuti in seta e cashmere ma in poliestere e poliammide.

Le successive indagini hanno consentito di risalire a tutte le fasi della filiera degli approvvigionamenti e individuare gli importatori dei capi di abbigliamento con depositi a Milano, nella cosiddetta Chinatown, e in un centro commerciale, in prevalenza sede di aziende importatrici gestite da imprenditori di etnia cinese, ad Agrate Brianza (Monza-Brianza).

Nel corso della perquisizione effettuata nella zona di Porta Palazzo di Torino, i militari, tra le sciarpe di finta seta, hanno scoperto e sequestrato oltre 100 esemplari essiccati di holothuria leucospota, particolare varietà di invertebrato marino tutelata dalla Convenzione di Washington per la tutela delle specie protette, con conseguente denuncia a piede libero per importazione illecita nei confronti di un'ulteriore cinese.

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