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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro / Piazza Castello

In piazza Castello il falò valdese: la prima volta nella storia

Il salotto buono di Torino ospita per la prima volta l'importante festa valdese

Nel 1848, l’anno dello Statuto Albertino, il re sabaudo Carlo Alberto emanò le lettere patenti che sancirono finalmente i pieni diritti civili e politici dei valdesi nel Regno di Sardegna. Un momento molto importante per i valdesi, che la notte tra 16 e 17 febbraio 1848 celebrarono i primi “fuochi per la libertà” che ancora oggi si ripetono ogni anno nelle valli del pinerolese.

Quest’anno, per la prima volta, sarà una piazza di Torino a ospitare la celebrazione principale di questo anniversario: il salotto buono di Torino, piazza Castello, ospiterà il falò valdese. Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta dall’amministrazione comunale, che ha coinvolto nel suo entusiasmo anche la chiesa valdese di Torino, pronta ad accompagnare i funzionari pubblici nell’organizzazione dell’evento.

L’unico precedente torinese risale a una trentina di anni fa, quando a ospitare la catasta di legna fu il monte dei Cappuccini, e in particolare il Museo della Montagna che all’epoca ospitava una mostra sui valdesi e il Piemonte. Con la celebrazione di quest’anno (dalle ore 20 di giovedì 16 febbraio) si chiude per la comunità valdese piemontese un cerchio dal diametro molto ampio. Nella stessa piazza Castello, infatti, oggi una lapide ricorda il rogo di Gioffredo Varaglia, predicatore valdese, arrestato a Barge, nel cuneese, incarcerato a Torino e salito al patibolo il 29 marzo 1558 nello spiazzo fra Palazzo Reale e Palazzo Madama. Quasi cinque secoli dopo anche questa ferita può sanarsi in una celebrazione che per il mondo valdese va ben al di là della mera rievocazione storica. 

Leggi il testo delle lettere patenti emanate da Carlo Alberto il 17 febbraio 1848:

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