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Cronaca Grugliasco

De Tomaso a un passo dal baratro, Rossignolo assente dal Ministro

All'incontro di ieri al Ministero dello Sviluppo Economico non si è presentato Gianluca Rossignolo, vicepresidente della De Tomaso: "Sarebbe stata una riunione soltanto mediatica", ha dichiarato

Gianluca Rossignolo, vicepresidente della De Tomaso, non si è presentato ieri all'incontro con il Ministro Corrado Passera. "Non sono andato all'incontro al ministero - ha scritto poco dopo in una lettera al Ministro dello Sviluppo Economico - per evitare una riunione soltanto mediatica, che non avrebbe portato alcuna soluzione. Il 4 luglio è fissata l'udienza al tribunale fallimentare di Livorno e, dopo quella data, si vedrà. Noi i soldi li abbiamo messi, gli altri non sono arrivati e quindi l'auto non può andare in produzione. Per questo 1.100 dipendenti della ex Pininfarina torneranno dove erano prima".

La critica di Rossignolo è rivolta alla Regione Piemonte, "che dà sostegno alla Indesit e non dà una mano ai piccoli nonostante siano in ballo 1.100 posti di lavoro". Ma la risposta di Claudia Porchietto è eloquente: "La proprietà - ha dichiarato l'Assessore regionale al Lavoro - ritiene ancora valido il progetto e afferma che il marchio De Tomaso vale da solo 40 milioni di euro. Questo valore dovrebbe obbligare moralmente le istituzioni ad intervenire. Il tavolo ha ritenuto irricevibile la proposta sia per le modalità - è difficile confrontarsi con un interlocutore che non si presenta - sia per i contenuti che sono stati reputati offensivi nei confronti dei lavoratori e dei fornitori della De Tomaso".

La De Tomaso, dunque, è sempre più vicina al fallimento. La decisione definitiva spetterà il 4 luglio al giudice di Livorno. "Se fosse così -  dichiara Vittorio De Martino della Fiom torinese, che ha partecipato all'incontro al ministero dello Sviluppo Economico - si farebbe chiarezza e si potrebbe aprire una trattativa con un nuovo interlocutore industriale. Per noi il problema è che si liberi il campo e si garantisca la tutela dei lavoratori con altra cassa integrazione". Sulla stessa lunghezza d'onda è Luigi Risi, responsabile dell'Ufficio sindacale della Fismic, il quale ha affermato: "Ora per De Tomaso ci auguriamo che il giudice accetti la richiesta di fallimento. Discutere con un curatore fallimentare consentirebbe di avere maggior tempo a disposizione per cercare di trovare una soluzione alla vertenza e permetterebbe ai lavoratori di ottenere la tutela temporanea della cassa integrazione. A questo punto, vista l'inaffidabilità dei Rossignolo, meglio un curatore fallimentare". Nel corso dell'incontro il ministero, la Regione Piemonte e la Regione Toscana si sono detti pronti a discutere della situazione della De Tomaso prendendo in considerazione anche altri progetti.

(fonte ANSA)

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