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Cronaca

La storia di Fahran, dagli allenamenti al Ruffini al sogno di Rio 2016

Vi raccontiamo la vicenda di questo 19enne somalo residente a Torino, affetto da una malattia alle ossa, che aspira a gareggiare con i colori della nostra Nazionale

Dagli allenamenti al parco Ruffini al sogno della Nazionale. E’ la storia di Fahran, un ragazzo somalo di 19 affetto da una malattia al sistema osseo che aspira a gareggiare alle prossime Paralimpiadi di Rio 2016.

Arrivato in Italia nel 2002, Fahran si stabilisce a Torino, dove porta avanti gli studi. Nel 2012 inizia ad allenarsi da solo sulla distanza dei 100 metri al Parco Ruffini, fino a quando il suo professore di ginnastica, venuto a sapere della cosa, lo mette in contatto con l’HSD Novara Onlus, una società sportiva che promuove attività per disabili, che decide di includerlo tra i suoi tesserati.

Un giorno, mentre si sta allenando al Ruffini, Fahran viene contattato da un tecnico della Nazionale italiana, che gli propone di partecipare a un raduno degli Azzurri. Tuttavia il giovane ha cittadinanza somala e non può gareggiare ufficialmente in nessuna competizione nazionale. Un problema che si è presentato in modo urgente in occasione delle qualificazioni ai Giochi di Rio 2016 poiché, allo stato attuale, non esiste il comitato somalo.

Una spinosa questione passata ora nelle mani del Comitato Paralimpico Italiano, il quale sta cercando di accelerare le pratiche per fare acquisire a Farhan la nazionalità italiana, anche se tale operazione difficilmente si concretizzerà entro agosto, quando prenderanno il via i Giochi paralimpici di Rio.
Nel frattempo il ragazzo continua ad allenarsi, anche grazie a un’azienda torinese che ha costruito per lui due differenti tutori per le mani e sta per recapitargli una carrozzina di ultima generazione per permettergli di esprimere al meglio le proprie potenzialità. 

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