Il bar del Palazzo di Giustizia sarà gestito da ex detenuti
La concessione durerà sei anni
Il bar del Palazzo di Giustizia sarà affidato ad ex detenuti. Questo è l’obiettivo del Protocollo d’intesa appena siglato fra Città di Torino, Corte d’Appello, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Provveditorato Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Procura Generale della Repubblica, Garante dei Diritti delle Persone private della libertà e Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.
" Il Comune di Torino, nei prossimi mesi, - ha detto la sindaca Chiara Appendino - assegnerà in concessione a uso commerciale il locale bar, di sua proprietà, con una procedura di evidenza pubblica riservata a cooperative sociali, il cui scopo sia l'integrazione sociale e professionale delle persone detenute ed ex detenute".
Reinserimento per chi ha già scontato la pena
Il reinserimento lavorativo nei locali di proprietà comunale adibiti a bar e ristorazione all’interno del Palazzo di Giustizia di soggetti detenuti e di persone condannate che hanno già scontato la pena. Questo è l’obiettivo del Protocollo d’intesa appena siglato fra Città di Torino, Corte d’Appello, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Provveditorato Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Procura Generale della Repubblica, Garante dei Diritti delle Persone private della libertà e Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.
La concessione durerà sei anni, rinnovabile, e per l’aggiudicazione dello spazio, oltre a valutare l’offerta economicamente più vantaggiosa, sarà anche presa in considerazione la proposta progettuale più interessante, che tenga conto della formazione del personale e della ricaduta culturale sulla cittadinanza.
Nell’accordo viene riservata, in via sperimentale, almeno per i primi due anni di avvio del servizio, una porzione di circa 60 mq del locale bar esclusivamente a iniziative di carattere non commerciale, che verranno individuate in collaborazione con il Garante cittadino delle persone private della libertà. Le attività saranno orientate a progetti culturali artistici e formativi che permettano di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dei diritti delle persone private della libertà personale e della umanizzazione della pena detentiva.