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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Fisco: in Piemonte scoperti 2 miliardi di evasione nel 2011

Evasioni fiscali su redditi per due miliardi di euro sono state scoperte dalla Guardia di Finanza nel 2011 in Piemonte. Circa un quarto sono stati nascosti da evasori totali che anche hanno evaso iva per 73 milioni di euro

Ben 2 miliardi di redditi recuperati a tassazione. Oltre 225 milioni di IVA evasa. Verifiche, controlli per 8.100 aziende e 43.500 interventi per scontrini, ricevute e “merci viaggianti”, con una media di 119 ispezioni al giorno. Questo è in cifre sintetiche il bilancio della lotta all’evasione e all’elusione condotta in Piemonte dalla Guardia di Finanza nel 2011. A queste grandezze devono aggiungersi i 7,3 milioni di ritenute fiscali non operate o non versate dai datori di lavoro, i 732 soggetti denunciati all’Autorità giudiziaria per reati tributari, 17 dei quali arrestati ed i sequestri milionari di beni di valore equivalente all’evasione constatata.

Tra i principali metodi di evasione scoperte dalla Guardia di Finanza ci sono Costi di produzione gonfiati, fatture false, aziende “apri e chiudi”, scontrini, ricevute o fatture non emesse, acquisti e vendite “in nero”, distruzioni o manomissioni delle scritture contabili, omesse od infedeli dichiarazioni, oppure fatture regolari ma omessi versamenti dell’I.V.A.

EVASIONE IMMOBILIARE - Nel 2011 la Guardia di Finanza è stata capace anche di porre fine ad un vasto e sofisticato sistema evasivo realizzato in Piemonte da una serie di personaggi dediti a truffe immobiliari. Una struttura criminosa che aveva fruttato 100 milioni di euro di false fatturazioni e 27 milioni di redditi sottratti a tassazione, oltre che altri 15 milioni di evasione dell’Iva. L’operazione “Re Mida”, così denominata, condotta da 300 finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria Torino, nel novembre scorso ha portato all’arresto di 14 persone, di cui 13 in carcere ed una ai domiciliari tra i professionisti del settore immobiliare implicati nella vicenda.

Un giro di affari illeciti che ha visto il coinvolgimento di 54 società tra Piemonte, Liguria, Lombardia, Lazio e Campania. Società “cartiere”, di fatto inesistenti, riconducibili ai principali indagati o intestate a prestanome, cui ville e palazzi appena acquistati da terzi a valore di mercato venivano venduti a prezzi gonfiati. Passaggi di proprietà messi nero su bianco con fatture false. Ma il vero “bottino” dei truffatori si concretizzava con l’appropriazione della parte rimanente dei mutui stipulati con banche e società di leasing dalle “cartiere” per il finto acquisto a prezzi gonfiati degli immobili. La G.d.F. di Torino ha aggredito il patrimonio degli evasori con un sequestro di beni e valori per 10 milioni di euro.

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