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Cronaca Ivrea

Minaccia ed estorsione: "Se non ci dai i soldi ti spariamo alle gambe"

Hanno minacciato ed estorto denaro ad un imprenditore di Chivasso fino al punto di presentarsi in azienda con un camion per portare via i macchinare. L'idea dell'ex socio della vittima era quella di reclutare dei compaesani per terrorizzare il titolare della ditta di panificazione

Era dal mese di giugno del 2014 quando l'ex socio in affari, senza preavviso e quasi dal nulla, si è presentato alla porta del titolare di un'azienda di pianificazione di Chivasso, insieme ad altri due soggetti, per minacciare l'uomo: "Ci devi dare cinquantamila euro o ti spariamo alle gambe facendoti saltare in aria l'azienda". 

Questa la vicenda che ha visto coinvolto un imprenditore vessato e minacciato da un gruppo di cittadini di origine calabrese. L'ex socio del titolare della ditta di panificazione avanzava la pretesa di avere del denaro perché la vittima stava utilizzando dei vecchi macchinari, dal valore commerciale quasi nullo, che erano di sua proprietà. Ma sulla proprietà dei beni esisteva già un accordo preso in precedenza tra i due sul compenso da riconoscere per l'utilizzo. Un accordo, tra l'altro, che la vittima dell'estorsione stava pienamente rispettando con pagamenti regolari. 

L'imprenditore, minacciato di morte, di essere gambizzato, insultato e vessato sul luogo di lavoro ha però deciso di denunciare immediatamente quello che stava accadendo. Le indagini della polizia di Stato e della Squadra Mobile di Torino sono partite immediatamente e si sono concluse con l'esecuzione del provvedimento cautelare emesso dal gip di Ivrea sulla richiesta del p.m. Ruggero Crupi a carico di cinque diversi individui identificati come autori, a vario titolo, del reato di concorso in estorsione aggravata.

VIDEO - Le minacce degli estorsori >>

La vicenda, che dipinge le dinamiche tipicamente mafiose dell'atteggiamento degli arrestati, inizia con il reclutamento da parte del vecchio socio in affari della vittima di un suo conoscente, M.C, titolare di una panificio nel Catanzarese, chiedendo aiuto per trovare due persone "calabresi" in grado di assisterlo per minacciare e terrorizzare la vittima. Dunque il panificatore di Catanzaro ha coinvolto un suo dipendente che a sua volta ha preso contatto com G.M, residente a Torino, per costituire questo gruppo di estorsione e terrorizzare la loro vittima. 

Gli arrestati, già noti alle forze dell'ordine per reati diversi, sono tutti di origine calabrese e due di loro sono residenti in provincia di Catanzaro. I provvedimenti di custodia cautelare in carcere hanno colpito solo l'ex socio, C.C., classe 1967, mentre per G.M, classe 1954, M.C, classe 1971, V.P. classe 1958, sono stati destinatari della misura cautelare dell'obbligo di domora. Un quinto soggetto è sfuggito alla cattura. 

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