I commercianti presentano il conto dei danni: "Ripulite il quartiere"
Le ferite causate dai rave party non si sono ancora cicatrizzate. I negozianti e i residenti hanno preparato un esposto chiedendo la pulizia dei muri e provvedimenti per la questione dell'ex Fimit
Dalle parole ai fatti. I commercianti del Regio Parco hanno mantenuto la parola data. Nell’esposto sul degrado del quartiere hanno presentato un preventivo pari a 20mila euro di danni, per quello che riguarda il privato, e poi le foto e i video dei rave party che a Capodanno prima e a Carnevale dopo hanno devastato l’intero quartiere. Sono questi i problemi che i residenti e i commercianti hanno presentato alla presidente della circoscrizione Sei Nadia Conticelli e alle forze dell’ordine.
Nel Regio Parco non si è ancora placata la protesta per le feste abusive all’interno dei vecchi locali abbandonati dell’ex Fimit di via Rossetti. E per capirlo è sufficiente fare un giro tra le vie. Serrande e muri imbrattati, marciapiedi trasformati in vespasiani rappresentano soltanto una fetta dei danni causati in due mesi dalle centinaia di punkabbestia che hanno messo piede nel quartiere.
"Non ci interessano i soldi – sottolinea Michelangelo Gulli, presidente dell’associazione commercianti 'Una finestra sul Regio Parco' -. Vogliamo soltanto che qualcuno si prenda la briga di spiegarci cosa è andato storto. Senza contare che non sarebbe male una pulizia delle serrande e dei muri che qualche delinquente ci ha rovinato. Non esiste solo il centro, c’è anche la periferia".
Una situazione critica anche per la circoscrizione Sei che da diversi mesi dialoga costantemente con l’Università per porre fine all’emergenza. "Dopo le numerose proteste l’Ateneo ha provveduto a murare l’ingresso dell’ex Fimit – spiega la presidente Nadia Conticelli -. Ma questo non basta, bisognerà pensare ad un nuovo riutilizzo della struttura in tempi rapidi. Noi capiamo bene l’amarezza dei residenti e speriamo che certi episodi vergognosi non si ripetano mai più". I commercianti, intanto, si preparano ad utilizzare tutti gli assi in loro possesso. "Ci stiamo rivolgendo anche alla prefettura di Torino e non molleremo fino a che non sarà fatta giustizia", ha dichiarato il presidente dei commercianti Gulli.