I topi invadono le sponde della Dora: "Tutta colpa dei cantieri"
Gli anziani che frequentano la zona contestano sia il via vai dei roditori sia i lavori di messa in sicurezza delle sponde. Costati tanto e, a loro dire, inutili
Prima i cantieri poi il mancato taglio dell’erba. Vicino al cantiere della Dora e alla passerella del Carbone è possibile imbattersi quotidianamente in famelici topi che sguazzano nel degrado e che proprio non ne vogliono sapere di levare le tende. Ratti che corrono sulle sponde in cerca del cibo buttato dai passanti e che non si fanno problemi a raggiungere le panchine oppure i vicini marciapiedi.
Una presenza massiccia che ha preso piede grazie al brutto vizio di alcuni passanti di lanciare avanzi di cibo dai ponti, per le papere e per i piccioni. Ma sia il formaggio sia i pezzi di pane sono diventati in verità l’alimento principale degli amici roditori. Ma nel contesto generale non va dimenticata anche la mancanza di un efficace sistema di derattizzazione.
Una situazione sgradevole sottolineata negli ultimi mesi dagli stessi residenti. “Nel nostro quartiere ci sono molti ratti, alcuni anche di notevoli dimensioni – spiegano gli anziani della zona dopo i primi avvistamenti -. Non siamo per nulla contenti di come si sono messe le cose e chiediamo che vengano effettuati diversi controlli. E magari anche una pulizia”.
La proliferazione dei ratti rischia, infatti, di creare serie complicazioni di natura igienico-sanitaria, ovviamente parliamo di infezioni e malattie. E quello che si può vedere in questi giorni tra corso Giulio Cesare e via Bologna la dice lunga su quale sia la situazione. I passanti, tanto per cominciare, devono fare attenzione a dove mettono i piedi e tanti sono anche coloro che giurano di avere visto dei roditori a spasso tra i maleodoranti bidoni dell’immondizia.
Le trappole, al contrario, sono rotte o misteriosamente sparite. E ad irritare i cittadini è anche il cantiere di messa in sicurezza delle sponde che ha smosso il terreno per due mesi portando i topi ad uscire allo scoperto, in cerca di un altro riparo. “Noi quel muro non volevamo – accusa Carmine Batilde del comitato “Sponde Dora e vie limitrofe” -. La Città ha buttato via dei soldi, i tossici non spariranno per questo intervento. Anzi non cambierà proprio nulla”.