
Il carcere di Torino
Droga in carcere, neo-detenuto nascondeva dosi di cocaina sotto la lingua
Scoperto dalla polizia penitenziaria. L'Osapp scrive al Dipartimento: "Situazione pericolosa"
Aveva eluso tutti i controlli prima di arrivare in carcere ma, una volta giunto (in arresto per spaccio di droga) nel penitenziario 'Lorusso & Cutugno' di via Aglietta, è stato scoperto dalla polizia penitenziaria.
Il neo-detenuto, un nigeriano, era riuscito a tenere nascoste sotto la lingua una decina di dosi di cocaina.
Il fatto è l'ultimo episodio di una serie che l'Osapp, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, ha segnalato al Dipartimento amministrazione penitenziaria e alle altre autorità.
Il segretario generale Leo Beneduci parla di "pericolosa situazione che si sta verificando all’interno di numerosi istituti penitenziari, i cui locali si sono progressivamente trasformate in vere e proprie piazze di spaccio dell’ecstasy, del crack e di altre sostanze di facile approvvigionamento e di difficile individuazione (subtex, anfetamine) nonché di immediata assunzione".
Secondo il sindacalista, "va considerato l’effetto sinergico e negativo della riduzione dei controlli all’interno delle carceri e della 'vigilanza dinamica' attuata all’interno di strutture concepite per restare chiuse e dove il sistema dei controlli sui visitatori viene, di regola, effettuato con strumentazioni spartane e da personale non adeguatamente formato rispetto alle condizioni di rischio indicate. A ciò si aggiunga che il rapporto di proporzione tra poliziotti e detenuti che è spesso di 1/50-100 nei turni serali e notturni e conseguentemente il proporzionale aumento del rischio di aggressioni e prevaricazioni ai danni del personale disarmato (non è dotato neanche di uno spray antiaggressione come quelli in uso alla polizia municipale) che sono tutt’altro che infrequenti".