
"Quella discarica non la vogliamo", il no per un milione di metri cubi di immondizia
Il progetto Wastend è da un anno al centro di uno scontro sempre più aspro. Sulla scia i residenti della frazione Pogliani, a pochi passi dalle montagne di rifiuti alte 30 metri, che chiedono la chiusura definitiva della discarica
Un milione di metri cubi di rifiuti in più, aggiunti ai 4 milioni di metri cubi di immondizia che già straripano la discarica della frazione Pogliani, al confine con Montanaro, nel Canavese. Un progetto - cosiddetto Wastend - già nelle mani della Provincia, ma che i residenti della zona non vogliono.
E non si arrendono. Ieri sera, per dire no alla discarica, i cittadini sono scesi in strada e con fiaccole alla mano hanno marciato dalla stazione ferroviaria fino al municipio dove alle 20.30 si è svolto il Consiglio comunale. Un appuntamento per chiarire una questione che va avanti da tempo e verso la quale non sono state date risposte esaustive.
Il progetto Wastend è da un anno al centro di uno scontro sempre più aspro: da un parte il sindaco Libero Ciuffreda e il vicesindaco Massimo Corcione, entrambi del Partito Democratico, convinti sostenitori del progetto, dall'altra i comitati ambientalisti e il Movimento 5 Stelle, che gradualmente sono riusciti a trascinare dalla loro parte la popolazione, fino alla grande manifestazione contro la discarica svoltasi in novembre per le vie del centro. Sulla scia i residenti della frazione Pogliani, a pochi passi dalle montagne di rifiuti alte 30 metri, che chiedono la chiusura definitiva della discarica: "Abbiamo comprato con la fatica di una vita case che ora non valgono più nulla perchè nessuo vuole più venire a vivere in un posto come questo".
A essere compromessa è la salute di centinaia di persone, per un progetto che di fatto inquina la zona e le falde acquifere di ammoniaca e nichel.
Un obiettivo unico, quello dei cittadini, per strappare un "no" all'amministrazione comunale di Chivasso, un "no" che - di fatto - non può arrivare, avendo già ampiamente sostenuto il progetto della società SMC, in prima linea per questo nuovo ampliamento della discarica.