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Cronaca

Dimensionamento scolastico 2015-2016: ecco cosa cambierà

Questo il nuovo piano regionale di dimensionamento per l’anno 2015-16, che recepisce i Piani approvati dalle Province, ed il Piano integrativo dell’offerta formativa delle scuole superiori per l’anno 2015-16

La Giunta regionale del Presidente Sergio Chiamparino ha approvato il piano di revisione sulla programmazione della rete scolastica per l’anno 2015-2016. Il documento, presentato dall’assessore all’Istruzione Gianna Pentenero, definisce le operazioni di dimensionamento delle autonomie scolastiche secondo le linee guida dettate dal Consiglio regionale, definisce ancora i punti di erogazione del servizio e i centri provinciali per l’istruzione.

Da quanto stabilito dalle linee guida si è privilegiato gli accorpamenti, raggiungendo una media di 938 alunni per istituto scolastico. La delibera approvata comporta inoltre la riduzione di 14 autonomie scolastiche su tutto il territorio piemontese, passando da 586 a 572. Nella provincia di Torino sono dieci quelle eliminate.

Nella definizione del nuovo assetto è stato considerato anche l'impatto organizzativo che la nuova configurazione può determinare nella definizione degli organici del personale docente e non docente. Nel primo ciclo è stata favorita l'aggregazione verticale delle attuali istituzioni scolastiche, costituite separatamente da direzioni didattiche e istituti secondari di primo grado, in istituti comprensivi.

“Il piano – ha spiegato l'assessore Pentenero - è stato elaborato tenendo in considerazione la peculiarità della rete scolastica piemontese, articolata e frammentata, dai comuni di montagna fino alle grandi città. Abbiamo dunque lavorato pensando ad un’offerta formativa in grado di considerare le reali esigenze provenienti dal territorio, così da armonizzare le esigenze educative personali alle specifiche esigenze formative necessarie allo sviluppo economico del territorio e a una migliore occupabilità dei giovani. Ci siamo poi soffermati sulla programmazione dei centri per l'istruzione degli adulti la cui diffusione in Piemonte purtroppo non è sufficiente. Abbiamo così cercato di sopperire alle mancanze avviando sperimentazioni interprovinciali in modo che in ogni area si potesse usufruire del servizio. Sarà comunque nostra premura chiedere al Governo di modificare il regolamento che, così com'è, non garantisce una copertura dei Centri su tutto il territorio piemontese e, soprattutto, non permette di continuare quelle sperimentazioni specifiche per gli adulti, come il progetto Polis, che oggi consente loro di conseguire un diploma in soli tre anni”.

In provincia di Torino, in particolare, verranno creati quattro istituti comprensivi autonomi a Settimo Torinese, altri quattro a Nichelino e uno a Rivoli. Nel capoluogo gli istituti comprensivi diventeranno sette: a questi si aggiunge l’accorpamento tra il liceo scientifico “Niccolò Copernico” e l’istituto tecnico “Rosa Luxemburg”.

Erogazione del servizio scuola dell’infanzia statale: uno sarà attivato presso l’istituto comprensivo “Caffaro” di Bricherasio, uno presso l’istituto “Vittorino De Feltre” di Torino, un altro ancora (sempre in città) presso l’istituto “Cena”. Soppressi, invece, i servizi presso la scuola primaria “Gramsci” di Piossasco e della scuola primaria di Burolo.

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