Grazie al furto all'ecocentro di Giaveno, i civich stanano la banda che ruba anche telefonini e tablet

Furto aggravato e ricettazione. Sono queste le accuse ai danni di tre persone - un 53enne, un 23enne e un 31enne, tutti extracomunitari e residenti nella Val Chisone - che nel febbraio scorso si sono resi protagonisti di un furto all'ecocentro di Giaveno, in piazza Don Calzolari. 

I tre, in quella circostanza, avevano smontato i motori di alcuni frigoriferi, oltre a rubare computer ed altro materiale elettrico pronto per essere smaltito definitivamente.

Le telecamere di videosorveglianza li avevano immortalati, facendo così scattare le indagini da parte della polizia municipale. 

Gli agenti, coordinati dal comandante Gianni Franchino, avevano dapprima portato all'individuazione del veicolo usato dai tre e, successivamente, a dare un nome e un volto al 53enne. 

Ulteriori attività di indagine hanno portato i civich anche a individuare i due complici del furto, facendo così scattare le perquisizioni domiciliari e dove sono stati trovati diversi oggetti che per gli investigatori sarebbero provento di precedenti furti. 

Alcuni oggetti, come due telefonini e tre tablet sono stati sequestrati e poi riconsegnati, dopo le verifiche del caso e la comparazione con le denunce in database, ai legittimi proprietari.

Le indagini sono ancora in corso: non è escluso si possa trattare di una banda specializzata. 

"È l'ennesima riprova dell'importanza del nostro sistema di videosorveglianza", tengono a sottolineare il sindaco Carlo Giacone e il suo vice, Stefano Olocco.