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Cronaca

In Piemonte il 68% dei Cyberbulli colpisce su Facebook

I dati della ricerca "I ragazzi e il cyber bullismo" realizzata da Ipsos per Save the Children: il cyber-bullismo provoca soprattutto isolamento fino al rifiuto degli amici

In Piemonte sembra essere Facebook la modalità d'attacco preferita dal cyber-bullo (68%). Di solito colpisce la vittima attraverso messaggi aggressivi (57%) o notizie false (59%) via telefono, diffusione di foto e immagini denigratorie (54%), creazione di gruppi "contro" (56%), ma anche appropriazione di e-mail, profili, o messaggi privati che sono resi pubblici (48%). Lo registra la ricerca "I ragazzi e il cyber bullismo" realizzata da Ipsos per Save the Children.

Secondo adolescenti e ragazzi consultati per questa ricerca il cyber-bullismo provoca soprattutto isolamento fino al rifiuto degli amici (secondo il 66% degli intervistati), della scuola (57%), e depressione (61%). Motivi d'attacco in primis le caratteristiche fisiche (73%) e la timidezza (72%), poi il supposto orientamento sessuale (64% contro il 56% del dato medio italiano) e i gusti non convenzionali in fatto di musica o abbigliamento (54%).

Nel caso delle femmine pesa molto l'esser considerate brutte (67% contro il 59% in Italia) ma anche particolarmente belle (46%), mentre in generale tra le diversità considerate per prendere di mira qualcuno si segnalano anche le origini non italiane (41%) o l'estrazione sociale inferiore (31). Di minore importanza per i bulli e cyber-bulli l'orientamento politico o religioso (21%). Se per il 63% dei ragazzi piemontesi il luogo dove si può esser puntati resta la piazza, il locale o altri abituali luoghi di aggregazione, per l'87% dei minori intervistati la scuola rappresenta la residenza elettiva del bullismo.

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