Crisi dell'Abit in Regione "Ci sono spazi per salvare l'occupazione"
L'assessore Porchietto è intervenuta sulla crisi Abit. "Mandare a casa 97 lavoratori su 104 vuol dire cancellare il cuore e la memoria del marchio Abit"
Lo scenario è tale da “cancellare il cuore e la memoria del marchio Abit”, come lo ha definito l’assessore Claudia Porchietto: mandare a casa 97 lavoratori su 104. L’assessore Porchietto è intervenuta questa mattina in via Magenta al tavolo di crisi svolto presso l’assessorato regionale al lavoro: “Questa è una scelta che la Regione e tutti gli enti locali coinvolti cercheranno di evitare in qualsiasi modo. Entro la fine di questa settimana organizzeremo un tavolo tecnico con l’azienda per studiare possibili soluzioni volte a salvaguardare produzione e livelli occupazionali, a seguire vi sarà un nuovo tavolo politico”.
''Durante l'incontro – spiega l’assessore – la Cooperlat Tre Valli mi ha comunicato che in sei anni ha perso 8 milioni di euro. La Regione ha bisogno di confrontare insieme con i manager della proprietà i conti dell’azienda e comprendere dove e se esistano margini per ottimizzare e efficientare i costi e le produzioni. Per noi la strada di mantenere un presidio sul territorio solo in termini di logistica e commercializzazione non è percorribile: a questi due filoni è prioritario tenere legata anche la produzione”.
Pochietto afferma di aver domandato quali volumi di produzione dovrebbe avere Abit per essere considerata unità produttiva. “Non mi è stato risposto – afferma – ma confido che nell’incontro tecnico questo punto possa essere sciolto visto che è centrale per strutturare una serie di interventi e piani che possano rendere competitivo il sito. D’altra parte è da chiarire quali ragioni abbiano portato Cooperlat a portare via da Torino la produzione del latte per Esselunga: una scelta che di sicuro non ha aiutato i volumi d’affare del presidio torinese. Istituzioni e sindacati comunque hanno messo sul tavolo uno spirito costruttivo che confidiamo venga colto dall’azienda anche per scongiurare la messa in mobilità a fine agosto” .
''Credo – conclude l’assessore – che esistano gli spazi per salvaguardare i livelli occupazionali, ma su questo punto la Cooperlat deve voler puntare su un sito storico in questo comparto che le ha anche permesso di assicurarsi un marchio d’eccellenza quale Abit”.