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Cronaca

Ha rapito i suoi figli facendoli sparire nel nulla, poi si è costituita ma dei bimbi nessuna traccia

Era stata disposta l'adozione dopo i reati dei genitori

Una 30enne bosniaca di etnia rom residente in un insediamento a Settimo Torinese, accusata con la sorella di avere rapito i propri figli, oggi di cinque e sei anni e per cui il tribunale aveva disposto l'adozione, la notte del 25 novembre 2020 dall'ospedale Regina Margherita, si è costituita a inizio giugno 2021 presentandosi ai carabinieri della tenenza della sua città ed è stata posta agli arresti domiciliari nello stesso insediamento. È indagata per sottrazione di minore ed è difesa dall'avvocato Domenico Peila. Dei bambini si sono perse le tracce.

La vicenda aveva avuto inizio il 10 novembre 2020, quando l'auto su cui viaggiavano lei, il marito e i bambini, dopo un furto, provocò un incidente in via Candiolo. Dopo l'accaduto, tutti furono portati in ospedale e i due adulti furono arrestati. Il padre finì in carcere, la madre se la cavò con l'obbligo di dimora. Il tribunale dispose immediatamente la nomina di un tutore e successivamente l'adottabilità, ritenendo i genitori inadatti. A quel punto i bambini sparirono e le telecamere dell'ospedale immortalarono la donna e la sorella mentre li portavano via.

Il pm Enzo Bucarelli aveva aperto un fascicolo per sottrazione di minore, indagando la 30enne e la sorella. Le indagini sono chiuse da qualche giorno. Lo scorso 27 maggio 2021 il giudice Paola Meroni del tribunale di Torino ha condannato la madre dei bambini a dieci mesi di reclusione per una serie di reati relativi alla vicenda del furto e dell'incidente, disponendo anche una provvisionale di 5mila euro in favore di ognuno dei due figli, costituitisi parte civile per iniziativa del tutore che resta, al momento, il loro responsabile legale. Ma nessuno sa dove siano finiti i bambini.

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