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Castello di Mirafiori
Su una terrazza naturale lungo il Sangone, nel 1581 Jacopo di Savoia-Nemours fece costruire una villa denominata Pellegrina. Quattro anni dopo, edificio e terreno passarono al duca Carlo Emanuele I di Savoia, che nel 1585 donò tutto alla giovane moglie Caterina D’Asburgo. In onore delle origini spagnole della moglie, Carlo Emanuele I battezzò il possedimento con il nome di Miraflores, ovvero “guarda i fiori”.
Nella realizzazione del castello di Mirafiori venne infatti data grande importanza al parco e ai giardini, tanto da deviare anche il Sangone. Nel 1636 il castello divenne la dimora di Maria Cristina, mentre nel 1640 fu bombardato dall’esercito francese. I Savoia persero così interesse per il castello di Mirafiori, preferendo far costruire le residenze di Venaria e della vicina Stupinigi.
Nel 1741 la residenza fu riadattata a manifattura di tabacco e, infine, nel 1753 re Carlo Emanuele III la vendette all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, gli stessi proprietari di Stupinigi. Nel 1866 la tenuta fu ceduta a Rosa Vercellana, amante e futura moglie morganatica di Vittorio Emanuele II, che anche se non poteva rivendicare diritti dinastici per sé e per i figli (essendo la seconda moglie detta “morganatica”) acquisì il titolo di contessa di Mirafiori e Fontanafredda.
Il castello era ormai in pessime condizioni e a fine Ottocento fu quasi completamente demolito. Della maestosa residenza oggi restano solo pochi resti nel parco lungo il Sangone.
(Foto da Museo Torino)