Continua la strage del coronavirus in Piemonte: da ieri +17 vittime, adesso sono 46
Crescono ancora i casi gravi
Nonostante la prima guarigione ufficiale in città e in Piemonte, non si ferma la strage di persone per il coronavirus.
Sono 17 i nuovi decessi in Piemonte avvenuti dopo l'ultimo tragico aggiornamento di ieri, giovedì 12, e nella prima metà della giornata di oggi, venerdì 13 marzo 2020. Nel pomeriggio di oggi sono decedute altre tre persone risultate positive al test: due della provincia di Torino e una della provincia di Alessandria.
Complessivamente il totale dei morti è di 46, di cui il 70% uomini e il 30% donne. L’età media è di 80 anni.
Il totale dei decessi appare così ripartito per provincia di residenza: 17 ad Alessandria, 10 a Torino, 4 a Biella, 4 a Novara, 3 a Vercelli, 2 ad Asti, 2 a Cuneo, 1 nel Verbano-Cusio-Ossola.
Attualmente sono 135 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (ieri erano 107 compresi i 14 deceduti, quindi la crescita è di 42 unità). I ricoverati in ospedale sono 691. Sono invece 103 le persone in isolamento domiciliare (positivi al test ma con sintomi lievi).
Sono 840 in totale i casi positivi riscontrati in Piemonte, così suddivisi per provincia di domicilio: 305 a Torino, 136 ad Alessandria, 70 ad Asti, 48 a Novara, 48 a Biella, 40 a Cuneo, 29 a Vercelli, 29 nel Verbano-Cusio-Ossola, 23 provenienti da extraregione. Altri 112 casi sono ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I tamponi finora eseguiti sono stati 3105, di cui 2230 negativi.
Sperimentazione nuovo test: risultati più veloci
L’unità di crisi della Regione Piemonte ha disposto la sperimentazione del nuovo test rapido proposto dalla ditta DiaSorin di Saluggia per la diagnosi del virus.
Attualmente la metodica impiega circa sei ore per fornire l’esito del test, mentre con la nuova indagine diagnostica i tempi si ridurrebbero a circa un’ora.
La sperimentazione verrà effettuata complessivamente con quattro postazioni di lavoro nei laboratori della microbiologia della Citta della Salute di Torino e dell’ospedale Amedeo di Savoia.
Accordo con le strutture private
Su proposta dell’assessorato alla sanità, la giunta della Regione Piemonte ha approvato, oggi, un provvedimento che consente a tutte le strutture private autorizzate di ospitare pazienti covid-19, in reparti e con percorsi separati, riconoscendo, oltre al valore della prestazione, anche un rimborso degli oneri sostenuti per la funzione covid-19.
In questo modo, le strutture private potranno soccorrere le strutture pubbliche nel garantire l’assistenza per i posti letto covid-19. Questi posti letto aggiuntivi covid-19 saranno finanziati principalmente dalle donazioni, fra cui quella della Compagnia di San Paolo per 4,7 milioni e da quelle che stanno pervenendo sul conto corrente regionale IT 29 H 02008 01152 000100689275, nonché mediante quanto raccolto dalle Aziende sanitarie regionali.
Allo stesso modo, viene consentito alle strutture autorizzate e accreditate (quelle che hanno un budget e già lavorano per il Servizio sanitario nazionale) di rimodulare ed estendere la propria offerta anche su posti letto accreditati, ma non contrattualizzati. Questo consentirà di supportare le strutture pubbliche che si dedicheranno prioritariamente alla cura di pazienti covid positivi.
Nei giorni scorsi, l’amministrazione regionale aveva già autorizzato l’utilizzo del personale delle strutture private convenzionate (che oggi potrebbero avere un calo di attività) da parte delle strutture pubbliche, rimborsando i costi. In questo modo le strutture sanitarie pubbliche potranno disporre di più lavoratori.