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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Mirafiori Nord / Via Edoardo Rubino

Ventenne senza biglietto sul bus, interviene il padre e picchia i controllori

Uno dei due assistenti alla clientela è stato dimesso dal pronto soccorso dell'ospedale Martini con una prognosi di otto giorni per contusioni multiple al volto e agli arti. Il padre era già noto alle forze dell'ordine

Ogni giorno i controllori della Gtt beccano qualche passeggero senza biglietto a bordo dei mezzi pubblici. Tante volte, troppe a dir la verità, la successiva stesura del verbale si trasforma in fatti spiacevoli che più volte vi abbiamo raccontato. Ed è quello che è successo anche nel pomeriggio di ieri, poco prima delle ore 17, in via Rubino a Torino.

Una ragazzina di 20 anni viaggiava senza biglietto sulla linea 40. Quando gli addetti alla clientela le hanno chiesto di scendere dal bus, lei ha iniziato a insultarli e, una volta lasciato il mezzo pubblico, li ha prima spintonati e poi ha tentato la fuga. Non è però scappata, si è ripresentata di fronte ai due controllori poco dopo insieme al padre, un uomo sulla cinquantina d’anni con precedenti penali. E’ iniziato un acceso diverbio mentre sul posto è giunto anche un responsabile di Gtt e due addetti alla sicurezza della ditta Telecontrol.

Dalle parole si è passati ai fatti quando il padre della ventenne ha colpito con due pugni e un calcio al ventre il controllore che voleva fare il verbale alla figlia. La sicurezza è così intervenuta bloccando l’uomo, in attesa che arrivasse una volante di Polizia. La situazione si è calmata con le forze dell’ordine, che hanno portato via il padre della giovane, mentre un’ambulanza trasportava il controllore al pronto soccorso dell’ospedale Martini da cui è stato dimesso in tarda serata con una prognosi di otto giorni per contusioni multiple al volto e agli arti.

“Abbiamo sempre chiesto un aumento del personale che compone le squadre di controllo - dicono i sindacalisti Salvatore Russo e Damiano De Padova della segreteria Ugl -, soprattutto nelle squadre in borghese o con donne. Dobbiamo essere in condizioni di garantircela da soli la sicurezza e non dover sempre sperare nell’aiuto del personale esterno, che siano guardie private o Polizia, che per quanto possano prodigarsi non possono essere onnipresenti”.

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