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Cronaca

Il truffatore vendeva isole nel Pacifico, l’avvocato ne riciclava il denaro

Indagato il professionista per riciclaggio, sequestrati immobili, barche, conti correnti e autovetture

Sequestrati preventivamente beni per un valore di circa 630mila di euro a un avvocato del foro di Torino, indagato dalla locale Procura per aver riciclato parte dell’introito di una truffa commessa da un suo cliente. Quest’ultimo, finto console onorario in Italia della Repubblica Indonesiana, aveva proposto a un imprenditore lombardo del settore turistico l’acquisto per lo sfruttamento commerciale di tre isole nel mar di Java, proponendosi come intermediario con i presunti proprietari indonesiani degli atolli. 

Raggirato sulla fattibilità e convenienza dell’operazione, l’imprenditore lombardo versava oltre 1 milione e 600 mila euro su conti correnti indonesiani riconducibili al truffatore che, successivamente, trasferiva parte delle somme in Italia al suo difensore di fiducia. L’autore della truffa riusciva così a ottenere del denaro per il trasferimento della proprietà di un bene, pur non essendo titolare di alcun diritto. 

Dopo la condanna per la truffa, la Procura di Torino ha disposto accertamenti per ricostruire le operazioni finanziarie con cui sono stati trasferiti i proventi del reato e verificare in quale modo fossero stati riutilizzati dall’avvocato in Italia. Le indagini, effettuate dal Nucleo di Polizia Tributaria di Torino, hanno permesso di accertare che l’avvocato, dopo aver ricevuto una considerevole parte della somma provento della truffa, ha disposto una serie di operazioni finanziarie (trasferimenti, investimenti, disinvestimenti e impieghi) con lo scopo di ostacolare l’accertamento della provenienza illecita del denaro ricevuto. 

Inoltre, l’approfondimento sulle dichiarazioni dei rediti del professionista, ha portato a escludere che le somme potessero costituire redditi derivanti dall’attività professionale. Sulla base di quanto emerso, l’avvocato è stato denunciato per riciclaggio e il Tribunale di Torino ha disposto il sequestro preventivo di beni per un valore di 630mila euro.

Si tratta di quattro immobili, tra cui la sede dello studio del professionista, nel centro di Torino, un fuoristrada di grossa cilindrata, disponibilità finanziarie e una barca a vela di 12 mt. In definitiva, il professionista avrebbe invece riciclato in prima persona i proventi dei reati commessi.

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