"No alla guerra in Siria"; e il consiglio Comunale aderisce al digiuno di sabato

La crisi siriana arriva anche nel dibattito del consiglio comunale di Torino, che ha approvato una mozione esprimendo "la contrarietà della Città di Torino all'intervento militare offensivo di qualsivoglia Stato appartenente all'Unione Europea ed alla Nato".

L'assemblea si era pronunciata ricordando i numerosi appelli alla pace del Papa, così come il pronunciamento del Parlamento britannico contro l’intervento e facendo riferimento alla posizione del Governo italiano, che ha scelto di non partecipare attivamente all'attacco alla Siria.

Nel documento redatto dall'assemblea si ricorda anche la necessità di "un nuovo ordine mondiale basato su non violenza, pace, democrazia, diritti umani e giustizia sociale", condannando altresì l'uso delle armi chimiche.

Viene inoltre richiesto che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deferisca alla Corte Penale Internazionale chiunque sia accusato di aver commesso crimini di guerra o contro l’umanità, appoggiando ed aderendo alla giornata di digiuno promossa da Papa Francesco per sabato 7 settembre.

Il documento era stato inizialmente avanzato da Maurizio Marrone (Fratelli d'Italia), e poi sottoscritto da quasi tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione. Tuttavia, dopo che è stato approvato un emendamento che eliminava due punti ritenuti da Fratelli d'Italia e Progett'Azione come qualificanti (il gemellaggio con Damasco in solidarietà con la popolazione, e una missione umanitaria del Consiglio Comunale in Siria), i due gruppi politici hanno abbandonato l'aula ritirando l'adesione al documento. Il testo è però passato con 23 voti a favore (Pd, Cinque Stelle, Sel, Moderati, Misto di Maggioranza, Idv); al voto non hanno partecipato Torino Libera e Lega Nord, mentre si sono astenuti due consiglieri Moderati, Cervetti e Moretti.