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Cronaca

Case e veicoli non dichiarati, confiscati i beni all’ultrà dei “Bravi Ragazzi”

Il provvedimento nei confronti di Andrea Puntorno, già colpito da Daspo nel 2015. Confiscati 500mila euro di immobili e una moto Triumph

Dopo l’arresto per droga e il Daspo, una nuova bufera ha investito Andrea Puntorno, leader del gruppo ultrà juventino “Bravi Ragazzi”. I carabinieri hanno infatti notificato ed eseguito nei suoi confronti un decreto di sottoposizione alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, oltre alla confisca dei suoi beni.

Il provvedimento, eseguito dai militari della Compagnia di Torino Oltre Dora in collaborazione con i colleghi di Agrigento, è scattato dopo che le indagini avevano dimostrato la sproporzione tra reddito dichiarato e patrimonio posseduto. In particolare, sia Andrea che il suo nucleo familiare avevano la disponibilità di alcuni beni il cui possesso era ingiustificato. 

A essere posti sotto sequestro sono stati due immobili del valore rispettivamente di 300mila e 200mila euro - il primo a Torino e il secondo ad Agrigento, paese di origine di Puntorno e dove è attualmente sottoposto ad obbligo di dimora - e una moto Triumph Street Triple,  del valore di 7.500 euro. Beni che, peraltro, erano già stati oggetto di un sequestro anticipato disposto dal Tribunale di Torino lo scorso 21 luglio. 

Va detto che Puntorno, colpito nel novembre scorso da un provvedimento di Daspo emesso dalla Questura di Torino, era già finito in carcere nel 2014 per traffico internazionale di droga - nell’ambito di un’inchiesta che aveva portato a 22 arresti eseguiti tra il Piemonte e la Sicilia - e, nel giugno 2015, coinvolto in attività di bagarinaggio ed estorsione che aveva portato all'arresto di due uomini, responsabili di aver incendiato la palestra di sua proprietà per costringere la moglie  - già in carcere - a consegnare loro i soldi del bagarinaggio, denaro che Puntorno avrebbe trattenuto con sé non rispettando gli impegni presi. 

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