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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

La confessione choc dell'assassino: "Ho ucciso Stefano perché lo vedevo felice"

Viveva in un dormitorio

"Ho scelto di uccidere questo giovane perché si presentava con aria felice e io non sopportavo la sua felicità. Ho voluto infrangere le sue promesse e toglierlo ai suoi parenti". Lo ha raccontato ai carabinieri del comando provinciale Said Mechaquat, il 27enne assassino di Stefano Leo, che ha confessato il delitto ieri, domenica 31 marzo 2019, davanti ai carabinieri.

"Il movente che ci viene raccontato - ha detto il procuratore Paolo Borgna in conferenza stampa questa mattina, lunedì 1 aprile, insieme al comandante proivinciale dei carabinieri, colonnello Francesco Rizzo, e al comandante del nucleo operativo, colonnello Giuliano Gerbo - è sconvolgentemente banale, una frase che fa venire freddo alla schiena".

Da quando aveva perso il lavoro di cameriere a Torino, e si era separato dalla moglie (che gli aveva portato via il figlio), nel 2015, il ragazzo aveva vissuto per un periodo in Spagna e poi in Marocco, suo Paese d'origine. Poi era tornato in città e dormiva nel dormitorio di piazza d'Armi, senza casa né lavoro. Viveva di espedienti e di piccoli lavoretti.

La dinamica dell'omicidio

Il 23 febbraio era arrivato in piazza Vittorio Veneto alle 9,30. Si era poi seduto su una panchina di lungopo Machiavelli. Aveva avuto una discussione con un uomo per futili motivi. Lui aveva percepito che volesse fotografarlo, ma questo non era vero né era avvenuto.

Il coltello era stato acquistato poco prima con un intero set. Si era liberato di tutti gli altri conservando solo quello utilizzato per l'omicidio: era partito con l'intenzione di uccidere, anche se non sapeva bene chi. Poi era scappato prendendo un bus in via Bava ed era andato a riporre l'arma in una cassetta dell'elettricità in piazza d'Armi, raggiunta con i mezzi pubblici. "Avrei così potuto riutilizzarlo all'occorrenza - ha raccontato -. Per questo, per evitare di uccidere altri, ho deciso di costituirmi. Ero combattuto tra il suicidarmi e compiere altri omicidi".

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