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Cronaca Verrua Savoia

Muratore ucciso a colpi di pistola dopo la vincita al videopoker: condannato a 27 anni

Sentenza ribaltata

Colpo di scena nel secondo processo d'appello per l'omicidio di Francesco Daniele, il muratore 44enne di Crescentino (Vercelli) ucciso a colpi di pistola nelle campagne di Verrua Savoia nel giugno 2013. Giovedì 18 luglio 2019 la Corte d'assise d'appello di Torino ha condannato a 27 anni di carcere Paolo Ottino, che oggi ha 49 anni. La sentenza ha ribaltato quella di assoluzione pronunciata dalla stessa corte (con collegio diverso) nel luglio 2016. La Corte di Cassazione, a cui il pg Giancarlo Avenati Bassi e l'avvocato Marco Gaeta, legale dei familiari della vittima, avevano fatto ricorso, aveva annullato il precedente processo e ordinato di tenerne uno nuovo.

Si torna quindi a una condanna, sia pure più lieve, dopo i 32 anni inflitti a Ottino in primo grado, con l'accusa di rapina e omicidio. La ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Chivasso e del nucleo investigativo di Torino, infatti, era stata che Daniele, il giorno dell'omicidio, aveva vinto 300 euro ai videopoker a Crescentino; era stato poi rapinato e ucciso da Ottino, senza soldi e geloso del suo colpo di fortuna.

Gli avvocati Mauro Ronco e Rosalba Cannone, legali di Ottino, hanno sempre sostenuto la sua innocenza. Adesso resta a loro la via di un nuovo ricorso in Cassazione.

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