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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

L'incubo di Wilma Goich, per due anni nelle mani degli strozzini

La Corte di Cassazione ha condannato una coppia di torinesi: arrivarono a pretendere dalla cantante interessi del 240%

Condannati in via definitiva i due strozzini, marito e moglie, che prestarono soldi alla cantante torinese Wilma Goich chiedendole interessi che raggiungevano il 240% annuo.

La Corte di Cassazione ha inflitto due anni e mezzo a un torinese e due anni e quattro mesi a sua moglie, condannandoli a pagare alla vittima una provvisionale di 50mila euro, in attesa che un processo civile stabilisca un'eventuale ulteriore somma. Respinto il ricorso presentato da Domenico Peila, legale della coppia.

La vicenda risale al 2007, quando i coniugi prestarono 10mila euro alla cantante, che si trovava in difficoltà economiche. Poco dopo arrivarono le richieste di restituzione della somma e la donna rimase in balia degli usurai per due anni. Soltanto nell'estate 2009, infatti, venne contattata da Italo Santarelli, presidente di un'associazione antiusura.

"Lavoravo per pagare loro", aveva raccontato Wilma Goich, rappresentata dall'avvocato Emanuele Crozza nel corso del processo, ricordando anche che una volta la coppia la costrinse a comprarle una Bmw e a consegnarla immediatamente come 'rata' di restituzione del prestito. In un'occasione l'artista consegnò 38mila euro in contanti e la sua Volkswagen Golf.

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