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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Commercialista di Moncalieri ucciso a colpi di pistola sulla collina torinese: il suo inquilino è stato condannato all'ergastolo

Non si è riusciti a chiarire il movente ma l'accusa è certa: "È stato lui". La difesa: "Sono stra-innocente, mai avuto un'arma"

La corte d'assise di Torino ha condannato all'ergastolo Giovanni Cordella, noto anche con lo pseudonimo di Massimo Mancuso, il 44enne venditore di auto di Pecetto Torinese accusato di essere l'autore dell'omicidio di Luciano Ollino, il commercialista 60enne di Moncalieri ucciso con diversi colpi di pistola sulla collina torinese la sera dell'8 giugno 2020 e il cui corpo era stato trovato legato e imbavagliato nella sua auto. Era stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo (con la sezione omicidi guidata dal capitano Vincenzo Bertè) del comando provinciale di Torino la notte del 30 ottobre successivo all'omicidio. Difeso dall’avvocato Enrico Calabrese, si è sempre detto innocente nonostante un quadro indiziario molto pesante nei suoi confronti.

Il pm Ciro Santoriello della procura di Torino, che ha coordinato le indagini e sostenuto l'accusa in aula, aveva chiesto l'ergastolo. Si è detto certo del fatto che fosse stato Cordella, inquilino di uno dei condomini di Ollino (a cui aveva fatto un'offerta d'acquisto da sei milioni pagando in bitcoin, che era stata respinta) a uccidere, anche se ha detto di non essere riuscito a chiarire il movente dell'assassinio. "Ma solo lui poteva conoscere il particolare del denaro dell'affitto appena incassato dalla vittima, che è stato portato via dal killer".

Stamattina Cordella si era detto "stra-innocente" chiedendo ai giudici di essere assolto: "Sono stato sempre reperibile e non ho mai avuto armi, neanche un temperino". Ci sono però le telecamere che lo hanno immortalato mentre si allontanava dal luogo del delitto, la piazzola di pian del Lot, e c'è il fatto che il suo cellulare all'orario dell'omicidio era rimasto nel residence di proprietà di Ollino in cui viveva e aveva suonato a vuoto. C'è anche un alibi che secondo gli investigatori era stato costruito ad hoc, ossia un viaggio a Salerno per vendere un'auto.

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