Scopriamo i quartieri: intervista a Giorgio Rizzuto, presidente della Circoscrizione Nove
Intervista a Giorgio Rizzuto, presidente della Circoscrizione Nove, per discutere dei problemi dei quartieri Lingotto e Nizza Millefonti
La Circoscrizione Nove è forse quella che più rapidamente sta cambiando il suo volto, lasciandosi alle spalle il suo passato di periferia industriale con nuove, imponenti trasformazioni del suo territorio. Il presidente della Circoscrizione, Giorgio Rizzuto, è subentrato l’anno scorso alla guida di Nizza Millefonti e Lingotto, dopo le dimissioni di Giovanni Pagliero.
Presidente Rizzuto, la Circoscrizione Nove sta cambiando rapidamente il suo volto. Può accennarci alcuni dei mutamenti in atto?
La nostra Circoscrizione è interessata in questi anni da grandi trasformazioni urbanistiche. Un esempio è l’Area Guala, sulla quale dovrebbero iniziare presto i lavori per nuovi edifici; un altro esempio eloquente è il grande Palazzo della Regione che si sta costruendo in via Passo Buole. I cantieri porteranno però anche delle ricadute pratiche positive: come Circoscrizione abbiamo intrapreso un’azione di oneri di urbanizzazione che ricadano su cose di interesse circoscrizionale. Per fare un esempio, sul lotto Guala abbiamo richiesto che si possa migliorare la vicina area mercatale, e che nella zona prospicente al lotto vorremmo costruire un bocciodromo, poiché siamo l’unica Circoscrizione che ne è sprovvista, oltre che sistemare l’area giochi prospicente a via Daneo.
Tra le varie trasformazioni in atto, c’è anche il prolungamento della metropolitana fino in piazza Bengasi. I lavori sono ripresi?
Sì, i lavori sono ricominciati, e non è l’unica buona notizia. La battaglia per il riconoscimento degli sgravi fiscali per l’area Nizza è stata vinta. Noi continueremo a tenere il discorso vivo con quei dodici commercianti più in difficoltà, attorno alla futura stazione di Italia ’61, perché lì coincidono sia il cantiere della metro che quello della Regione.
Un’altro luogo del quale si parla da anni di una possibile trasformazione è l’ex Moi. Ci sono novità a riguardo?
Per noi l’ex Moi costituisce una priorità, e auspico che la città metta fine a questa situazione che sta diventando decisamente complessa. Spero che all’interno finalmente si faccia qualcosa di duraturo, e che questi spazi diventino parte stabile della Circoscrizione Nove: magari per ospitare progetti culturali o sportivi.
L’ex Moi però sta vivendo un problema molto serio, in questi mesi: l’emergenza dei profughi che hanno occupato quattro palazzine ex olimpiche.
Infatti è necessaria una particolare attenzione della situazione che si è venuta a creare. Il Comune, nonostante non sia l’unico attore che deve essere chiamato in causa, si faccia da tramite con la Regione, la Provincia e la Prefettura, per trovare una soluzione al caso umanitario e del territorio.
I residenti del quartiere lamentano però il problema della sicurezza attorno al Moi.
Ancora a metà agosto ho scritto una lettera a prefetto e assessori competenti, per ricordare che noi abbiamo chiesto un presidio costante e continuo davanti all’area ex Moi, a prescindere dalle soluzioni che Comune e Prefettura decideranno di prendere per il caso umanitario. Ma la cosa è ancora ferma.
Ci sono particolari progetti ai quali state lavorando in questo periodo?
Una cosa della quale sono molto contento è il progetto degli spazi culturali che danno la possibilità alle associazioni del territorio di usufruire dei nostri locali per proporre attività alla Circoscrizione. Andremo tra poco in delibera: stiamo andando nella direzione giusta, se si tiene conto di quante associazioni hanno già aderito quest’anno.