Chiude il reparto Tbc del San Luigi, ma solo per la "messa in sicurezza"
La tesi non convince gli esponenti grillini i quali temono che da una chiusura temporanea si passi presto a una chiusura definitiva del reparto
Garantire le condizioni di sicurezza per la degenza dei pazienti. Sono queste le uniche motivazioni che fanno capo alla chiusura temporanea del reparto Tbc dell'ospedale San Luigi di Orbassano.
A chiarire ogni dubbio, dopo le contestazioni sollevate in particolare dal Movimento Cinque Stelle, l'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, in consiglio a Palazzo Lascaris: "L'obiettivo è quello di mettere a norma il reparto - ha affermato l'assessore - e garantire le condizioni ottimali per i pazienti affetti da Tbc".
Un bel dire dopo i tagli alla sanità effettuati dalla Giunta Chiamparino e previsti dalla nuova organizzazione della rete ospedaliera che ha visto morire, per limitata affluenza, punti nascita importanti come quello di Cuorgnè. La paura, infatti, è che da una chiusura temporanea si passi presto a una definitiva.
Ad assicurare la chiusura meramente temporanea del reparto anche gli stessi vertici dell'azienda ospedaliera che continuano comunque a non confortare gli esponenti del Movimento Cinque Stelle: "Con l’esperienza abbiamo imparato a diffidare di taluni interventi di 'messa in sicurezza' .- ha affermato il consigliere grillino Stefania Batzella - Spesso infatti sono avviati a orologeria con l’unico obiettivo di chiudere il reparto".
Dubbi a parte, il progetto di messa a norma del reparto Tbc dell'ospedale San Luigi, prevede una serie di interventi strutturali, dal ripristino delle chiusure ermetiche alla sostituzione completa dei ventilatori.
Tali operazioni, ovviamente, potranno iniziare solo quando saranno dimessi tutti i pazienti attualmente ricoverati. Al momento si tratta di 4 persone.