rotate-mobile
Cronaca Rebaudengo / Corso Vercelli

Corso Vercelli, crisi infinita. In due mesi chiudono sette negozi

I commercianti rivogliono il mercato di piazza Crispi. Ma a preoccupare è anche l'assenza dei parcheggi, le contravvenzioni dei vigili e la crisi che porta le persone a comprare solo il minimo indispensabile

La chiusura del mercato di piazza Crispi ha finito per mettere in ginocchio una buona fetta di commercianti lungo corso Vercelli, soprattutto tra corso Novara e via Lauro Rossi. Negli ultimi anni numerosi esercizi hanno chiuso o cambiato gestione. E la situazione è peggiorata tra dicembre e gennaio dove in due mesi la crisi si è portata via ben sette negozi. Nell’ordine: una panetteria, due gastronomie, un negozio di telefonia, una boutique, un mobilificio e per finire una concessionaria Toyota che fino a poco tempo fa possedeva qualcosa come quindici vetrine all’incrocio con via Malone.

E passeggiando per il corso ancora oggi si possono notare tante serrande abbassate e cartelli con su scritto “affittasi” oppure “ci siamo trasferiti”. "Senza un nuovo progetto questo corso rischia di trasformarsi in un deserto – dichiara con un filo di preoccupazione Rocco, uno dei commercianti di piazza Crispi -. I negozianti sono tutti con l’acqua alla gola e di questo passo non potranno andare avanti ancora per molto".

Corso Vercelli: la crisi colpisce i negozi



L’assenza del mercato di piazza Crispi, tuttavia, non è l’unica nota dolente. La questione parcheggi, infatti, continua a far discutere. In corso Vercelli e dintorni ci sono pochi posti dove lasciare l’auto. E il rischio di una multa per divieto di sosta è sempre dietro l’angolo. Come denunciato più volte sia dagli esercenti sia dai cittadini. "La crisi sta rovinando il nostro quartiere ma i problemi sono di diversa natura – spiega Nicola , un macellaio della Barriera -. In zona ci sono pochissimi parcheggi, manca il passaggio e per ultimo la gente ha cominciato a spendere molto di meno. In particolare gli anziani".
 
L’apertura di negozi gestiti da stranieri – kebab, panetterie rumene e marocchine più gli afromarket - rappresenta un altro grosso punto interrogativo. "Gli stranieri si riforniscono soltanto dai loro connazionali - continua Nicola -. E in un quartiere dove ci sono molti extracomunitari questo è un dato da non sottovalutare. Per questo chiediamo alle istituzioni di intervenire, prima che sia troppo tardi".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Corso Vercelli, crisi infinita. In due mesi chiudono sette negozi

TorinoToday è in caricamento