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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Santa Rita / Via Filadelfia

Il Museo dello Sport chiude i battenti: "I torinesi non ci hanno creduto"

Oggi, proprio nell'anno di Torino Capitale Europea dello Sport, la città perde il primo e unico museo dedicato a tutte le displine sportive, dopo solo tre anni dall'apertura

Il Museo dello Sport dello Stadio Olimpico di Torino chiude oggi definitivamente i battenti, dopo soli tre anni di attività. Circa 70mila euro di canoni mai versati al Comune, 30 mila euro di bollette che la direzione non è riuscita più a pagare. Eppure il direttore Onorato Arisi ce l'ha messa tutta per lasciare nella capitale sabauda "un museo che fosse il simbolo della fatica agonistica e del valore della competizione".

Oggi, dopo una piccola rimpatriata tra amici, proprio nell'anno di Torino Capitale Europea dello Sport, la città perde il primo e unico museo dedicato a tutte le displine sportive e con esso più di 3mila pezzi da collezione, dalla maglia autografata usata da Pelè nella rovesciata del film "Fuga per la Vittoria", alle divise di Totti del Mondiale 2006, dai costumi di Tania Cagnotto a quelli della campionessa Federica Pelligrini. Una collezione questa per cui Arisi ha speso oltre 2 milioni di euro arrabattandosi tra mercatini e aste on line. Ora quei pezzi esclusivi dovranno trovare una nuova casa che possa raccontare le emozioni, la passione e l'unicità di grandi campioni e l'eccezionalità di gesti atletici indimenticabili.

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Chiusura Museo dello Sport

Secondo Arsi lo sport, in Italia, porta soldi solo in televisione. Tanti, infatti, i torinesi che non sapevano neppure dell'esistenza di un museo dedicato allo Sport a Torino. Ed è così che le previsioni di arrivare a circa 20mila visitatori all'anno si sono presto inabissate, rendendo praticamente impossibile pagare il canone a Palazzo Civico e le bollette, dopo uno sforzo economico di 350mila euro solo per allestire il museo e 100mila euro per l'impiantistica.

Una parentesi che si chiude, durata poco meno di tre anni, da quando il 12 novembre del 2012 il Museo dello Sport aveva ufficialmente aperto i battenti al pubblico. Tanta la delusione del direttore Arisi che chiuderà i suoi cimeli in un magazzino di Milano, andando a cercar fortuna fuori da Torino.

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