Torino dà il benvenuto agli studenti fuorisede: "Cerea a tutti"
Le matricole fuorisede sono state accolte nel seminario arcivescovile da monsignor Cesare Nosiglia e dalle autorità; dopodiché è andato in scena il "Cerea Party", per conoscere le tradizioni torinesi
Si dice che il futuro Re Vittorio Emanuele II, allora soltanto Principe di Piemonte, non fosse particolarmente portato per lo studio del greco; e il suo docente doveva arrabbiarsi non poco quando, al posto del saluto "kaire", il principe utilizzava l'espressione piemontese "cerea".
Come che sia nato il più subalpino tra i saluti non si sa. Ma di certo non si poteva accogliere in modo diverso le matricole del nuovo anno accademico provenienti da fuori sede, se non con un caloroso "cerea!".
Un incontro per scoprire Torino dal nome di "Cerea Party": nel seminario arcivescovile di via XX Settembre 83 monsignor Cesare Nosiglia e le autorità accademiche e cittadine hanno accolto gli studenti, che hanno poi assistito ad uno spettacolo che sulle tradizioni e sui personaggi storici del Piemonte (da Giandoja e Vittorio Amedeo II), organizzato da Micol Barra. Con un coinvolgimento del pubblico nelle danze popolari della Regione che ospiterà le matricole: nel vortice delle danze occitane i ragazzi si sono certamente sentiti accolti da Torino e dalle sue tradizioni.
A latere dell'evento, stand di associazioni e di proposte per gli universitari per potersi orientare in questa loro esperienza torinese.