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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Centro

La centrale idroelettrica nel cuore di Torino si farà nonostante le polemiche

Se da un lato le polemiche non si placano, dall'altro i pro non mancano. Tra le critiche c'è un'accusa di spreco di soldi, scempio architettonico e specie ittiche a rischio. Ma Lubatti conferma: "E' un progetto che la Città intende perseguire"

tLa Giunta di Torino è sicura: la centrale idroelettrica di Torino si farà. A poco serviranno i no degli ambientalisti e delle varie associazioni. "L'Amministrazione andrà avanti nella sua idea - ha assicurato Claudio Lubatti, assessore alla Viabilità e ai Trasporti - ma certamente nel rispetto delle normative e di certi parametri".

Per riassumere, l'idea del Comune di Torino risale al 2006 e riguarda la costruzione di un impianto idroelettrico che andrebbe a sfruttare il salto idraulico creato dalla traversa Michelotti in prossimità della Gran Madre, una diga progettata e realizzata dall'architetto Ignazio Michelotti tra il 1813 e il 1815 che già alimentava il canale dei Mulini. La centrale, attraverso una gara pubblica, verrà realizzata da un privato interessato al progetto che avrà anche il compito di gestire l'impianto. L'azienda che si aggiudicherà la gara provvederà anche alla costruzione di opere complementari quali una conca di navigazione per permettere alle imbarcazioni Valentino e Valentina di navigare fino a Sassi, e uno scivolo per le canoe e altre barche non a motore sulla sponda sinistra del Po. La spesa di questi interventi è stata stimata in 7 milioni e 100 mila euro mentre i costi di gestione annuali si assesterebbero tra i 100 e i 150 mila euro. L'impianto dal canto suo produrrebbe in un anno cinque gigawatt di energia pulita e con la realizzazione della conca, si estenderebbe la navigabilità del Po a valle, creando nuovi itinerari fluviali e nuove opportunità nel settore del turismo. I pareri ai vertici comunali tuttavia sono discordanti.

"Io personalmente non sono affatto contrario alla navigabilità del fiume - ha dichiarato Maurizio Trombotto (Sel), presidente della commissione Ambiente del Comune di Torino -, estendere i percorsi sul Po è sempre un progetto affascinante e di grande attrazione turistica. Tuttavia, considerando anche i costi di manutenzione dell'eventuale impianto, prima di rendere il fiume navigabile a valle, mi preoccuperei della navigazione a monte". Esistono infatti due attracchi sul Po, tra i Murazzi e Moncalieri in prossimità del Parco delle Vallere, mai utilizzati che potrebbero essere ripristinati per permettere a Valentino e Valentina di arrivare fino quasi sotto il Castello.

Inoltre la centrale idroelettrica, che sorgerebbe nel cosiddetto "salotto" del capoluogo sabaudo, secondo i pareri contrari, rischierebbe di causare uno scempio architettonico: verrebbero erette pareti in calcestruzzo su un'area di circa 400 mq e lo scivolo per la circolazione delle barche non a motore - per essere funzionale - dovrebbe estendersi per un lungo tratto, con una pendenza dell'1,5%. Chi di ingegneria fluviale se ne intende afferma poi che oltre la traversa Michelotti, verso Sassi, il fondo del Po è estremamente basso e per permettere alle imbarcazioni turistiche di circolare, dovrebbe essere dragato, causando così danni all'ecosistema. E anche i pesci non se la passerebbero troppo bene. La centrale idroelettrica alzerebbe la temperatura dell'acqua di circa due gradi portando all'estinzione numerose specie ittiche, tra cui la trota marmorata.

"In molti pensano che la centrale idroelettrica sarà una cattedrale nel deserto - conclude Lubatti -, invece si tratta di un progetto di vecchia data che la Città intende perseguire. I tecnici sono stati interpellati e sono già in contatto con alcuni parlamentari europei per eventuali aiuti da parte dell'UE. Il Comune quindi proseguirà con lo studio per il bando: sarebbe assurdo non farsi trovare pronti qualora avessimo i fondi europei a disposizione".


 

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