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Cronaca

Cenone di Capodanno, prima regola: no allo spreco alimentare

Ogni anno, nella spazzatura degli italiani, finiscono 12,5 miliardi di euro in cibo. Nelle festività qualche consiglio contro lo spreco non guasta

Secondo Coldiretti, in Italia si sprecano 12,5 miliardi di euro in cibo. Un dato che dà da pensare soprattutto in questi giorni di festa in cui, una delle prime regole dovrebbe essere proprio il divieto allo spreco. Si è calcolato infatti che in Italia, la spesa per il cenone di Capodanno, sommata ai pranzi e cene di Natale, toccherà quota 4,6 miliardi. 

Nella spazzatura prodotta nelle case degli italiani finiscono, ogni anno, circa 8 miliardi di euro, corrispondenti a 30 euro al mese, a nucleo famigliare, per 600 grammi circa di cibo finito nel cassonetto. In occasione del Capodanno, sette torinesi su dieci resteranno in casa con amici o parenti ed ecco allora i consigli che la Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi vuole dare su come evitare gli sprechi. Suggerimenti validi sia per chi trascorrerà le festività a casa o al ristorante e in altri locali pubblici.

– Scegliere prodotti di stagione
– Acquistare materie prime che potremo riutilizzare anche nei giorni successivi alle feste
– Preparare il cibo nelle giuste quantità
– Evitare di sovraccaricare il frigo e la dispensa con scorte inutili, se la data di scadenza è vicina
– I ristoratori dovrebbero facilitare i clienti nel portare a casa gli alimenti e le bevande ordinate e non completamene consumate. Magari utilizzando le doggy bag che possono essere un ottimo strumento contro lo spreco

E il tema è decisamente attuale. Sebbene la Regione Piemonte abbia già promosso azioni relative all'argomento, dotandosi di una legge per limitare la generazione di rifiuti a partire dal cibo sprecato, è dello scorso agosto l'approvazione in via definitiva della legge italiana sullo spreco di cibo. Gli interventi più importanti dell'atto riguardano in particolare lo snellimento delle procedure burocratiche per i venditori di generi alimentari che vogliono donare.

Ad esempio, i locali che vorranno consegnare gratuitamente il cibo a una Onlus non saranno più obbligati a segnalarlo con anticipo, ma potranno presentare una dichiarazione consuntiva a fine mese. Inoltre, aumenta notevolmente la soglia oltre la quale diventa obbligatoria la “denuncia” della donazione: da 5mila a 15mila euro.

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