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Cronaca Centro / Piazza Castello

Festa della Liberazione, la città celebra le donne partigiane

Diversi oggi gli appuntamenti istituzionali in programma. Dopo l'omaggio ai Caduti, un convegno ma anche concerti e la tradizionale fiaccolata

Torino dedica il suo 25 Aprile alle donne partigiane. La città ricorda il 71mo anniversario della Liberazione d'Italia dall'occupazione nazifascista da parte delle forze della Resistenza italiana e lo fa stasera con la tradizionale fiaccolata per le vie del centro.

Ma in giornata sono diverse le manifestazioni in programma e tutte quante saranno dedicate alle partigiane che ebbero un ruolo importante nella guerra. Lo slogan " libere, tutte!" è infatti quello che unirà tutte le iniziative, tra cui anche le celebrazioni per i 70 anni di diritto di voto per le donne. 

Il programma per le istituzioni torinesi ha visto questa mattina alle 9.30 l'omaggio ai Caduti al Cimitero Monumentale e alle 10.30 la partecipazione - del sindaco Piero Fassino e del giudice costituzionale Giuliano Amato - al convegno, al teatro Gobetti "Dalla Resistenza alla Repubblica".

Prima della fiaccolata tradizionale che partirà alle 20 da piazza Arbarello per poi raggiungere piazza Castello -  dove il saluto delle associazioni combattentistiche d’Arma e delle autorità cittadine concluderà il programma della giornata - sono inoltre previsti concerti jazz, nell'ambito del Torino Jazz Festival, dedicati alla Resistenza. 

Il presidente della Regione Sergio Chiamparino si è recato invece, fin dal mattino, a Varallo Sesia, vicino a Vercelli, per l'arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha scelto questi luoghi per il discorso trasmesso in diretta tv sul 71mo anniversario della Liberazione. "E' sempre tempo di Resistenza - ha detto - perché guerre e violenze crudeli si manifestano ai confini d'Europa, in Mediterraneo, in Medio Oriente. E ovunque sia tempo di martirio, di tirannia, di tragedie umanitarie che accompagnano i conflitti, lì vanno affermati i valori della Resistenza.

Non ci può essere pace soltanto per alcuni - ha proseguito - e miseria, fame, guerre, per altri: queste travolgerebbero anche la pace di chi pensa di averla conseguita per sempre. Settant'anni di pace ci sono stati consegnati dai nostri padri - dice -. A noi spetta il compito di continuare, di allargare il sentiero della concordia dentro l'Unione Europea e ovunque l'Europa può far sentire la sua voce e sviluppare la sua iniziativa".

Proprio da queste zone i partigiani della brigata Garibaldi, nel giugno del 1944, garantirono l'indipendenza dell'alto Piemonte dai nazifascisti. 

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