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Cronaca

Rom, Kyenge: "Non lasceremo sola Torino". Incontro con i consiglieri della Lega

Il ministro Kyenge questa mattina ha incontrato i rappresentanti delle etnie rom; ha avuto anche un colloquio con i consiglieri della Lega sulla questione ius soli

Il ministro Kyenge, questa mattina, ha confermato il suo appoggio alla città di Torino per quanto riguarda l'emergenza rom: "Ascolteremo il grido di Torino, la città non sarà lasciata sola", ha affermato.

Con 4.000 rom, divisi in 13 campi (di cui 9 abusivi) la questione è in effetti di primaria importanza: "Nei prossimi giorni avvieremo un percorso - ha aggiunto il ministro per l'integrazione - che faremo insieme alle istituzioni e alle comunità. L'obiettivo è l'integrazione e l'accompagnamento verso l'uscita dai campi".

Kyenge ha incontrato oggi i rappresentanti delle etnie rom e sinti, assieme al sindaco Piero Fassino e gli assessori Elide Tisi e Ilda Curti. Prima dell'incontro, il ministro ha potuto interloquire con i consiglieri comunali della Lega Nord, che hanno ribadito la loro posizione sullo ius soli. "Segna un passaggio - ha spiegato il ministro - è stato un incontro molto importante. Pur rimanendo su posizioni diverse, quando il confronto avviene nel rispetto delle opinioni altrui e delle istituzioni, è sempre utile".

“Abbiamo dato al ministro – ha detto Stefano Allasia, deputato torinese della Lega - l’opportunità di conoscere le posizioni della Lega e presentarle uno spaccato della realtà torinese, forse a lei poco nota. La non volontà di integrazione non parte dagli Italiani, ma dagli immigrati stessi, aiutati da un’amministrazione cittadina ipocrita, che li agevola nell’inserimento delle graduatorie per case popolari ed asili nido".

La cittadinanza – ha anche commentato Fabrizio Ricca, capogruppo del Carroccio in Sala Rossa - è un diritto che bisogna meritarsi e non va regalata. Ai bambini va insegnato a raggiungere i risultati e non la loro concessione gratuita. Ribadiamo che i minorenni, indipendentemente dall’essere cittadini o meno, godono della stessa tutela fino alla maggiore età, quindi le proposte che coinvolgono i bambini sono da considerarsi solo propagandistiche. Va sottolineato, poi, che degli 800 bambini chiamati ieri per la consegna della cittadinanza civica, solo 250 hanno risposto all’appello, dimostrando uno scarso interesse nei confronti dell’iniziativa”.

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